Star wars e Odissea nello spazio: ma cos’è un film senza musica?

Una trama avvincente abilmente tessuta alternando colpi di scena a coinvolgenti dialoghi, panoramiche di paesaggi da sogno a momenti di suspense, effetti speciali da brivido e, per concludere in bellezza, un finale che soddisfi le aspettative dello spettatore. Questi gli ingredienti doc per un film di successo. Bello, ma emozionalmente povero, se a fare da contrappunto alla narrazione non c’è il valore aggiunto di una grande colonna sonora. Togliendo l’audio, infatti, la maggior parte delle scene, perde drammaticità, capacità di suscitare empatia, per non parlare del contagioso senso di paura provocato dalle immagini horror. Ad inaugurare - alle 19 - il primo appuntamento sull’affascinante universo delle colonne sonore per la rassegna “Ascolti ravvicinati” promossa dal Caffè San Marco, l’incontro con il compositore triestino Luca Ciut, autore - tra le altre - delle musiche del documentario di Ivan Ghergolet “Dancing with Maria”, che ha recentissimamente partecipato alla Settimana internazionale della critica a Venezia. Il giovane musicista che vive e lavora tra Los Angeles e Trieste, e che ha appena pubblicato il cd “Seventeen million lonely angels”, nell’incontro a due voci con la giornalista Beatrice Fiorentino, si soffermerà sul ruolo e il potenziale della musica nella narrazione cinematografica: una presentazione-guida propedeutica agli “Ascolti ravvicinati” che si inaugurano dopodomani alle 20.30. Focus un giovedì al mese sulle colonne sonore declinate per genere di pellicola, dunque, iniziando con fantasy-fantascienza e le musiche dei cult movie, tra cui “2001 Odissea nello spazio”, “Star wars” e “Dracula di Bram Stocker”, cui seguiranno poi cartoon, film drammatico, commedia e avventura. (pat picc)
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