Stock: la fabbrica resta, incentivi agli impiegati
Previsti 41 milioni di euro di investimenti entro il 2012. A dicembre si decide se tenere la sede legale a Trieste
di Giusppe Palladini
di Giusppe Palladini

Un’ipotesi di accordo, che stamane verrà illustrata al personale nel corso di un’assemblea nello stabilimento Stock di via Caboto. E’ quanto hanno raggiunto, dopo quasi dieci ore di trattative (il documento è stato firmato poco dopo le 19 di ieri) le organizzazioni sindacali e i rappresentanti della dirigenza aziendale, riuniti nella sede dell’Assindustria. La definizione dei dettagli dell’intesa è prevista nei prossimi giorni, ma la data non è stata fissata.
Cinque i punti chiave inseriti nel verbale d’incontro: conferma della struttura produttiva di Trieste; 41 milioni di euro di investimenti per il rilancio entro il 2012; verifica entro il 31 dicembre della possibilità di mantenere a Trieste la sede legale; presentazione entro il 31 marzo 2009 del piano industriale; budget di un milione di euro da suddividere fra i 35 dipendenti coinvolti nella ristrutturazione aziendale, sia che accettino il trasferimento a Milano sia che decidano per la mobilità. Finora il numero dei lavoratori interessati era di 40, ma dalla trattativa sono esclusi i quattro dirigenti coinvolti e un quinto dipendente che ha già deciso di licenziarsi.
«Il verbale che abbiamo firmato – dichiara Luca Visentini, segretario regionale della Uil – è un primo passo per la tutela dei lavoratori interessati e per avviare un discorso con l’azienda su un futuro che non è tutto chiaro. E’ un percorso da proseguire – aggiunge – perchè gli impegni sottoscritti sono importanti ma non risolutivi».
Di un tavolo aperto, e dell’inizio di un percorso di confronto che dovrà portare alla verifica della situazione produttiva nello stabilimento di Trieste parla Luciano Bordin, segretario provinciale della Cisl. «L’azienda – rileva – ha messo nero su bianco la possibilità di rivedere la questione della sede legale e l’intenzione di investire 41 milioni di euro nei prossimi cinque anni, e poi c’è il punto importante degli incentivi, un milione, sia per i trasferimenti sia per gli esodi, che ci permette di iniziare un percorso codificato di relazioni industriali». Soddisfazione per «aver raddrizzato una situazione messa molto male», ma allo stesso tempo nessun trionfalismo, con la consapevolezza che si è compiuta solo una tappa del lavoro per mantenere in qualche modo la Stock a Trieste.
Così si esprime al termine della trattativa Adriano Sincovich, segretario provinciale della Cgil, che ha definito il pre-accordo «uno strumento importante per controllare il processo di riorganizzazione dell’azienda. Abbiamo strappato una quota di risorse molto importante – sottolinea – e si è raggiunta una moratoria sulla questione della sede legale, che la città può ancora giocarsi. In proposito – annuncia – faremo dei passaggi con le istituzioni, in particolare il sindaco Dipiazza, l’assessore regionale Rosolen e il presidente della Camera di commercio Paoletti».
La lunga trattativa si è aperta, come previsto, alle 9.30 di ieri, con la presentazione del testo annunciato dall’azienda. In mattinata la discussione ha riguardato in particolare le questioni del mantenimento a Trieste della produzione e della sede legale. Verso le 13, prima di una pausa, le due delegazioni si sono scambiate le controproposte. L’ultima fase dell’incontro, nel pomeriggio, è stata incentrata sull’ammontare e le modalità di erogazione degli incentivi: la Stock offriva 900 mila euro (comprensivi di tutti i costi aziendali) mentre la controparte sindacale chiedeva un milione 200 mila. Nel tardo pomeriggio anche su questo punto si è raggiunto un’intesa, stabilendo la cifra di un milione.
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