«Stop ai bidelli con l’orario-spezzatino»

La Uil Scuola del Friuli Venezia Giulia lancia la sua battaglia per il rispetto dell’orario giornaliero, sei ore continuative, del personale Ata (amministrativo, tecnico e ausiliario) nel mondo della scuola. «Se i dirigenti non si adegueranno alla circolare ministeriale di chiarimenti, la Uil - si legge in una nota - è pronta ad andare davanti al giudice del lavoro».
Il problema è ben noto ai capi d’istituto delle varie scuole: il taglio degli organici sui collaboratori scolastici, bidelli in primo luogo, ha portato a difficoltà nel mantenimento delle condizioni di sorveglianza degli alunni e di pulizia degli ambienti scolastici. Molti capi di istituto si sono attrezzati limando gli orari, altri hanno già annunciato di dovere tenere chiuse alcune scuole nella giornata del sabato. Ma la Uil offre il proprio punto di vista: «Stop agli spezzettamenti dell’orario di lavoro dei collaboratori scolastici assunti a tempo determinato, con part-time da 12 a 24 ore di lavoro settimanali», intima il sindacato: «Basta agli stratagemmi ideati dai dirigenti scolastici di distribuire gli spezzoni due ore al giorno per sei giorni a settimana. Un modo per coprire le esigenze di pulizia e sorveglianza nelle scuole, che calpesta però i diritti e la dignità dei lavoratori».
«Il contratto prevede che l’orario del personale Ata sia di sei ore al giorno. Non può essere spezzettato in altro modo – spiega il segretario della Uil Scuola regionale Ugo Previti -. Su nostra richiesta il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame, ha mostrato sensibilità al tema, capendo le esigenze del personale della scuola. E ha emanato proprio in questi giorni una circolare di chiarimenti sull’orario di lavoro dei collaboratori scolastici che deve essere di sei ore continuative. Invitiamo tutti i dirigenti delle scuole a rispettare questa prescrizione».
I dirigenti scolastici che hanno collaboratori part-time, incalza Previti, «cercano di usare questo sistema di orario spezzato per coprire le esigenze della scuola, di fronte alle carenze di organico che ci sono – continua Previti -. Il personale è poco, ma i contratti vanno rispettati. In questo modo servirà altro personale nelle scuole e potremo così dare un lavoro a quei collaboratori scolastici penalizzati dai tagli di questi anni».
I lavoratori impiegati part-time con orario spezzato nelle scuole, in tutto il Friuli Venezia Giulia, sono circa un centinaio. La Uil ora invierà una propria nota alle scuole, chiedendo il rispetto del contratto di lavoro. E se la situazione non dovesse cambiare, il sindacato è pronto a dare anche battaglia legale. «Invitiamo tutti i lavoratori che non dovessero vedersi regolarizzato l’orario a contattarci – conclude Previti -. Eventualmente andremo anche dal giudice del lavoro per chiedere il rispetto del contratto».
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