Stop al punto drive-in Positivi uno su sei I medici: «Va riaperto»

Francesca Artico / SAN GIORGIO

Il 31 dicembre è scaduto l’accordo tra le organizzazioni sindacali del medici di famiglia e la Regione per effettuare i tamponi rapidi antigenici al punto drive-in di San Giorgio di Nogaro. I medici lanciano un appello affinché il servizio non venga interrotto e loro nel frattempo operano ogni giorno dalle 13 alle 15 in forma volontaria. I dati che emergono dai tamponi eseguiti danno in crescita le persone contagiate dal Covid-19. Dal 2 dicembre 2020 al 2 gennaio 2021 su circa 600 test rapidi 113 hanno dato esito positivo. A svolgere i tamponi sono tutti i medici di famiglia (una dozzina, tra cui molte dottoresse), che hanno dato la loro piena disponibilità allo svolgimento di questo fondamentale servizio. Sono gli stessi professionisti che rilevano come «sarebbe un peccato che questa “macchina” così ben funzionante, vincolata all’intesa sottoscritta tra le organizzazioni sindacali del medici di famiglia e la Regione, si spegnesse così». Indiscrezioni danno per certo l’ampliamento del servizio fino al 31 gennaio 2021. L’intesa tra sindacati e Regione per effettuare i test ha l’obiettivo di identificare rapidamente dei focolai e l’isolamento dei casi, oltre che fornire alla popolazione una risposta e una tempestiva presa in carico rispetto alla diagnosi qualora si presentino sospetti di contagi da coronavirus. L’intesa punta anche a contenere la diffusione dell’epidemia rafforzando le attività territoriali di diagnostica di primo livello e di prevenzione della trasmissione del Covid-19. Il successo del servizio è legato all’importanza della rapidità con cui possono essere effettuati (qualche volta il giorno stesso) e la rapidità della risposta (dopo 15-20 minuti dal prelievo), fanno dei tamponi rapidi antigeni un valido aiuto nell’individuazione del contagio. Il tampone molecolare rappresenta ancora il test maggiormente sensibile e più affidabile, ma sconta purtroppo il problema dei tempi lunghi per l’appuntamento e per la risposta. Come riferisce il coordinatore dell’associazione funzionale territoriale (Aft) del gruppo di medici di famiglia, Gianni Iacuzzo, di cui fanno parte Carlino, Marano, Porpetto, e Muzzana, per un bacino di utenza di circa 23 mila abitanti, «i dati dei test al drive-trough del distretto sanitario di San Giorgio in circa un mese rilevano un aumento dei casi di positività legati soprattutto ai contagi in ambito famigliare. Questo determina una crescita dei nuclei familiari in quarantena ma va anche detto che ci sono meno casi di anziani ospedalizzati: quelle che lo sono non sono nei reparti di terapia intensiva». —



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