Stop della Regione a due nuove farmacie previste a Ronchi

La Direzione salute sostiene che è di sua competenza l’autorizzazione per l’apertura all’interno dell’aeroporto
Di Luca Perrino
Altran Monfalcone-VOLI CANCELLATI-AEREOPORTO DI RONCHI DEI LEGIONARI-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-VOLI CANCELLATI-AEREOPORTO DI RONCHI DEI LEGIONARI-Foto di Katia Bonaventura

RONCHI DEI LEGIONARI. Sembra ci si metta in mezzo anche la Regione a stoppare le volontà dell'amministrazione di Ronchi dei Legionari che pensa, anzi forse pensava, di aumentare il numero delle farmacie presenti sul territorio comunale.

Uno stop che arriva accanto a quello che riguarda le opere pubbliche e che crea rabbia, sconforto, incredulità nel governo cittadino.

Con la delibera della giunta del 23 aprile scorso, erano state individuate due nuove possibili sedi per altrettante farmacie, una all'interno dell'aeroporto, la seconda al centro commerciale Ramonda. Due aperture che, ora, sembrano essere in forse, non fosse altro in virtù della nota della Direzione centrale salute e politiche sociali della Regione, datata 5 novembre, secondo la quale spetta all’amministrazione regionale l’istituzione di farmacie all’interno di stazioni ferroviarie e aeroportuali. La stessa nota non chiarisce poi a chi spetti l’ok per l’apertura della farmacia al centro commerciale Ramonda.

Sulla questione si sofferma il consigliere comunale di Rifondazione comunista Luigi Bon, che con un'interrogazione rivolta al sindaco Roberto Fontanot chiede di chi sia davvero la competenza al fine di localizzare e autorizzare l’apertura di una farmacia all’aeroporto di Ronchi dei Legionari.

«La nota della Regione è oggetto di verifiche da parte nostra – spiega l'assessore alle Politiche socio assistenziali, Enrico Masarà – e per il momento non possiamo dire come stanno realmente le cose. Resta la nostra volontà di far sì che sul territorio cittadino possano aprire questi ulteriori punti vendita, a tutto vantaggio degli abitanti».

Oggi come oggi, a Ronchi dei Legionari, ci sono solo due farmacie e il numero di residenti consentirebbe l'apertura di altre.

Un'altra doccia fredda, dunque, dopo quella che riguarda le numerose opere pubbliche che rischiano di non decollare mai. «Capisco che siamo in tempi difficili – afferma il vicesindaco, Livio Vecchiet – ma un comune come Ronchi dei Legionari, che da sempre si è attenuto scrupolosamente alle norme finanziarie regionali, che in questi anni hanno continuamente ridotto le spese di gestione, e con i bilanci sempre a posto, rischia di non vedere mai nascere opere di fondamentale importanza per il nostro sviluppo e per la comunità, mettendo in pericolo il rapporto tra cittadini e amministrazione. In questo settore esiste anche un altro rischio: non solo quello che tutte le opere siano bloccate dal patto di stabilità, ma vista l’impossibilità di rispettare i termini di avvio della stesse, quello di dover restituire tutti in contributi acquisiti in questi anni».

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