Storie di pesca del tonno: una kermesse a Buccarizza
FIUME. Un successone che fa ben sperare per le prossime edizioni. La prima Festa del Tonno a Buccarizza (Bakarac in croato), svoltasi l’altro giorno, è stata caratterizzata da una massiccia presenza di pubblico, come probabilmente mai avvenuto in questa piccola località della baia di Buccari, nei secoli scorsi fucina di provetti pescatori. Gli organizzatori dell’evento, la municipalità e l’ente turistico di Portorè (Kraljevica) e la locale associazione Tunera, hanno acquistato due tonni, di rispettivamente 56 e 45 chili, li hanno tagliati a fette e grigliati. Costo della porzione: la simbolica cifra di 10 kune, circa 1 euro e 30 centesimi. Le 500 porzioni sono sparite in un batter d’occhio, gli organizzatori si sono rammaricati per non avere procurato almeno un bestione in più. «I due tonni non sono stati certamente pescati da noi – ammette il promotore principale della manifestazione, Renato Franko – noi non abbiamo più gli attrezzi per farlo ma è sicuro che l’anno prossimo acquisteremo almeno tre tonni di una cinquantina di chili ciascuno».
Nel corso dell’evento è stata simulata la pesca al tonno con le reti da circuizione, spettacolo al quale hanno assistito centinaia di spettatori che poi hanno potuto ammirare a Buccarizza filmati degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso sui metodi classici di pesca a questo stupendo pesce. Fino a pochi decenni fa, enormi branchi di tonni entravano nella baia di Buccari a caccia di sgombri, lanzardi, palamite e altro pesce azzurro, a loro volta inseguiti da da squali. Ora la situazione è cambiata, soprattutto a causa dell’inquinamento. Le cronache del passato hanno testimoniato che nell’ottobre del 1928, poco al largo di Buccarizza, fu preso il più grande tonno mai visto da queste parti, un mostro di 306 chili. Era una giornata tranquilla, con mare in bonaccia, che permise ai pescatori di Buccarizza di mettere a pagliolo 9 tonni per complessivi 2 mila e 500 chili. Il più grande aveva appunto 309 chili. La maggioranza del pescato, il 70 per cento, riguardava esemplari il cui peso andava da 4 a 10 chili. (a.m.)
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