Strage di alberi alla stazione di Redipuglia FOTO e VIDEO

REDIPUGLIA. Ma chi glielo ha fatto fare alle Ferrovie italiane di radere al suolo decine e decine di alberi, in gran parte pini ed abeti, alcuni dei quali secolari, che si ergevano sani e rigogliosi nella zona della stazione ferroviaria di Redipuglia? Domanda accompagnata da una raffica di polemiche davanti all’avvio dei lavori che hanno stravolto la zona.
La questione è sbarcata in Consiglio comunale con un’interrogazione del capogruppo di Obiettivo Comune, Paolo Mezzorana, che chede al sindaco quali siano nel dettaglio le ragioni dell’abbattimento delle piante e quali siano stati gli strumenti di informazione utilizzate per comunicare l’intervento a tutta la cittadinanza. «Vorrei sapere – scrive Mezzorana - se siano state date al Comune le autorizzazioni previste e se la decisione dell’abbattimento delle piante è suffragata da un parere di un professionista il quale doveva attestare la malattia delle suddette piante o il loro ottimo stato vegetativo».
L’esponente dell’opposizione chiede quali provvedimenti il Comune intende prendere in generale, perché la tutela degli alberi ad alto fusto avvenga “concretamente”. Ma la “malattia” delle piante non c’entra. Lo spiega il sindaco Calligaris come il taglio degli alberi è stato effettuato da Rfi nella sua proprietà e in base a una norma di legge sulla sicurezza e regolarità del trasporto ferroviario. La legge prevede che in una fascia di minimo 6 metri dalla rotaia (e variabile a seconda dell’altezza degli alberi) è fatto divieto di piantare qualsiasi albero e pianta. Nel caso di piante che superano i 4 metri, la fascia di sicurezza si estende fino all’altezza massima raggiungibile dalla pianta aumentata di 2 metri.
«Pertanto Rfi – spiega il primo cittadino- non ha avuto necessità né di autorizzazione da parte del Comune, né tantomeno di analisi sulle piante. Applicando tale norma, ha tagliato tutti gli alberi che per la loro altezza potevano, cadendo, arrivare sulle rotaie. Tutto ciò in seguito ad una serie di casi di caduta, anche in relazione ad eventi naturali eccezionali, che hanno portato all’interruzione del traffico in varie località italiane».
Subito dopo l’inizio dell’intervento è stata interpellata anche il Corpo Forestale, ma questa è competente solo nel caso si tratti di un bosco. In pratica non avendo titoli giuridici validi per bloccare il taglio, poiché un vincolo di sicurezza prevale anche su eventuali vincoli paesaggistici, il sindaco ha scritto a Rfi, invocando una particolare deroga prevista proprio dalla legge.
«È necessario recuperare il tradizionale aspetto della stazione, sito storico e di pregio architettonico, provvedendo alla piantumazione di essenze a basso fusto anche in deroga alle distanze previste».
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