Strassoldo, attira i clienti con la pasta alla cannabis

Renzo Florit, titolare della trattoria “Al Cavallino”, prepara spaghetti di farina con limitato principio stupefacente. Presto anche zuppe e minestre
Di Elisa Michellut
Bonaventura Monfalcone-12.03.2014 Pasta preparata con la farina di canapa-Ristorante al cavallino-Strassoldo-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.03.2014 Pasta preparata con la farina di canapa-Ristorante al cavallino-Strassoldo-foto di Katia Bonaventura

CERVIGNANO. Renzo Florit, 63 anni, per fronteggiare la pesante difficoltà economica che ha toccato anche molti ristoratori della Bassa, ha puntato sulla cucina di nicchia. La sua è una ricetta anti-crisi che, a quanto pare, sta dando i suoi frutti. I clienti, molti provenienti dall’estero, non mancano. Titolare dello storico locale “Al Cavallino” di Strassoldo, Florit, da qualche mese, ha investito risorse ed energie sulla canapa e ha inserito nel menù alcune ricette particolari.

Come spiegano gli esperti, in Italia la coltivazione della canapa è consentita, a condizione che venga coltivata una varietà a basso tenore di THC (inferiore allo 0,2 per cento) compresa nel registro europeo delle sementi e che sia seguita la procedura stabilita dalla circolare del Mipaf (maggio 2002). La specialità di Florit è la pasta preparata con la farina di canapa, che acquista dall’azienda “Eco Passion” di Brunico, in Alto Adige. «Non è facile trovare in commercio la farina di canapa – spiega Florit –. È un mercato che deve ancora svilupparsi in regione. Mi piace sperimentare. È inutile piangersi addosso. Per uscire dalla crisi bisogna cercare nuove strade. Sono in contatto con la ditta Eco Passion. Voglio acquistare anche i semi di canapa per preparare nuovi piatti, per esempio minestre e zuppe».

La specialità di Renzo sono le “stringhe di canapa al gorgonzola e noci”. «Le prepariamo con gorgonzola di Sauris e noci nostrane – svela i suoi segreti in cucina Florit -. Per cucinare usiamo solo prodotti locali che compro dai produttori. Le persone con cui collaboro non sono cuoche ma donne di casa, che sanno cucinare come una volta. La farina di canapa, come dicevo, non è molto usata. Il gusto ricorda vagamente la nocciola. C’è un cuoco esperto che visita i locali su prenotazione. Ho già preso contatti e, a partire dall’11 luglio, quando riaprirò il locale dopo le ferie, ho già in mente tante idee».

Alex Erlacher è uno dei titolari della Eco Passion. «È tutto legale – chiarisce -. In Italia la canapa si può coltivare. Il THC deve essere sotto lo 0,2 per cento. Ho un amico che lavora in Val Badia. Alcuni mesi fa gli ho proposto la farina di canapa. Per lui è stata una rivoluzione in cucina. In Fvg la coltivazione della canapa non è ancora molto diffusa, ma in Italia è già ben avviata. Uno dei pochi clienti che abbiamo nella vostra regione è Renzo Florit, che ci è stato presentato da una signora di Sauris che produce birra alla canapa».

Il sindaco di Cervignano, Gianluigi Savino, rivolge un plauso al titolare del “Cavallino”. «È positivo – commenta il primo cittadino - che un ristoratore, nonostante il momento di difficoltà, abbia la capacità di rinnovarsi in cucina. Oggi non basta più offrire quello che offrono tutti, bisogna sperimentare con creatività e fantasia».

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