Susanna Tamaro testimonial della Cuccia

In completamento il primo lotto del canile-gattile comunale di via Bagni nuova, l’associazione “La Cuccia”, che da trent’anni accoglie cani e gatti e segue diverse colonie feline in tutto il Monfalconese, conta di avviare presto la realizzazione della sua nuova sede a Staranzano.
A dare speranza è la possibilità che, nella legge finanziaria regionale, ci siano dei fondi per la realizzazione di strutture da parte di privati e che liter burocratico con il Comune di Staranzano si stia per completare, ma non solo. Il 2015 per “La Cuccia” è iniziato trovando una testimonial d’eccezione, la scrittrice triestina Susanna Tamaro, che ieri ha visitato la sede “in prestito” (ormai da quasi cinque anni) dell’Idrovora Sacchetti, dove i volontari hanno potuto continuare a operare grazie all’ospitalità concessa dal Consorzio di bonifica.
A fare da tramite è stata una famiglia di Fogliano, amica della scrittrice e che di recente ha adottato una delle setter accolte nel rifugio. Per Susanna Tamaro, da sempre amante degli animali e da anni impegnata per la tutela dei cani nella zona di Orvieto, dove risiede da tempo, si è trattato, però, in qualche modo di innescare uno scambio reciproco di informazioni e di aiuto.
«Nel canile di Orvieto gestito dall’associazione con cui collaboro abbiamo 150 cani - ha spiegato -, per il 70% abbandonati da cacciatori. Vorrei invitare i triestini e anche la gente del Monfalconese a informarsi e a valutare la strada di un’adozione. Ce n’è davvero bisogno». L’ultimo cane Susanna Tamaro lo ha adottato due anni fa e l’ultimo gatto il primo giorno del 2015, nella sede Enpa di Trieste, sua città natale.
«Ho toccato il minimo storico di tre cani e nessun gatto in questo periodo», dice sorridendo dopo aver visitato e familiarizzato con gli ospiti del canile della Cuccia, soltanto sei in tutto, ma pure in attesa di una nuova casa che li accolga. «Di solito avevo sempre quattro gatti e sette cani - ha aggiunto la scrittrice -, oltre ai quattro cavalli salvati dal macello, che sono con me ormai da 18 anni».
La scrittrice con la presidente dell’associazione monfalconese Laura Grassi ha poi visitato l’Oasi felina realizzata dalla Cuccia in un terreno ricevuto in eredità in via Bagni Nuova e dove in autunno sono stati inseriti alcuni gatti in salute, già sterilizzati e adottabili. «Quest’anno contiamo di partire con la recinzione dell’area della nuova sede a Dobbia - ha detto Laura Grassi -. Comunque poi procederemo per lotti, a seconda dei finanziamenti disponibili. Dopo trent’anni, abbiamo bisogno di stabilità».
Da quando “La Cuccia” si è trasferita in via Sacchetti a Staranzano, i numeri delle accoglienze e delle adozioni non lasciano dubbi sul fatto che serva una struttura adeguata: sono stati accolti circa 400 gatti (tra cui 180 randagi per essere sterilizzati o curati e poi riportati in colonia), sono stati adottati 80 gatti, sono arrivati 50 cani e altrettanti adottati.
«Il problema nella nostra zona, a differenza del Centro-Sud Italia, non sono tanto gli abbandoni di cani, davvero pochi e dovuti perlopiù a problemi di gestione dell’animale - sottolinea Laura Grassi -, ma quelli dei gatti, un fenomeno che pare invece inarrestabile».
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