Tamaro protagonista alla Via Crucis

La pioggia battente non ha fermato ieri la Via Crucis di Trieste, che da metà degli Anni ’60 viene animata sul Colle Capitolino dai fedeli. A causa del maltempo, le 14 stazioni che ripercorrono la passione di Gesù sono state rievocate non all'esterno, ma all'interno della Cattedrale di San Giusto dove il corteo di fedeli, composto di famiglie e da molti giovani, è giunto da piazza Vico sotto gli ombrelli, seguendo la Croce di legno portata a mano dai ragazzi dell'Azione cattolica (Emanuele, Stefano, Antonio e Jacopo), a due passi dall'arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi. Quest'anno, protagonista d'onore è stata Susanna Tamaro, l'autrice di "Va dove ti porta il cuore" che ha accolto la richiesta di don Ettore Malnati, il vicario episcopale per il laicato e la cultura della Curia di Trieste, che le chiedeva di scrivere un testo da leggere durante la funzione del Venerdì santo. Così, ieri sera, non solo l'autrice ha partecipato alla Via Crucis ma anche sue sono state le prime parole pronunciate in chiesa dall'arcivescovo Crepaldi. «Nel poco tempo che ci separa dalle sue parole, l'uomo è riuscito a inquinare ogni sorgente d'acqua – esordisce l'arcivescovo, leggendo l'incipit della Tamaro, nel libro ieri distribuito gratis dal “Piccolo” e che verrà pubblicato da Bompiani. -. I mari, i fiumi, i laghi, le calotte polari. L'orgine e la ragione della nostra vista sono state trasformate in torbide pozze di veleno. Ci siamo messi al posto del Creatore e, senza umiltà, senza sapienza, abbiamo creduto di poter dirigere ogni cosa seguendo la via del dominio e del possesso. Così, ciò che doveva dissetarci è diventato principio della nostra fine». Nel brano della Tamaro si rivela dunque quello sguardo che lei stessa ha definito appartenere a «una cattolica anomala, che parla anche alle persone lontane dalla religione». Legge ancora l'arcivescovo: «Eppure basta guardarsi intonro per rendersi conto che la sete del corpo e la sete dell'anima si specchiano l'una nell'altra. Quanti sguardi vuoti, quante vite a caso, quanto spazio lasciato al grande mentitore che corre intorno arraffando ogni cosa». Non nasconde la Tamaro che «la Chiesa è spesso fonte di grande scandalo» ma alla fine prega affinché «le nostre parole siano forti e le nostre azioni siano coerenti». Nellla chiesa gremita si scorgono i volti della presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat e dell'assessore comunale all'Educazione Antonella Grim. Con le parole della Tamaro, la cerimonia religiosa è ormai entrata nel pieno: l'autrice sussurra «Ora non posso» a chi le chiede un commento a caldo, mentre l'arcivescovo si avvicina alla prima delle 14 stazioni.
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