Tamponato positivo alla cannabis Perde la patente e poi la riconquista



Un monfalconese di 34 anni era rimasto coinvolto in un incidente stradale a causa di un automobilista che non aveva rispettato la precedenza e trasferito all’ospedale San Polo per i traumi subiti era stato anche sottoposto agli esami del sangue risultando positivo agli stupefacenti. A carico dell’uomo, M.O., era stato così emesso il decreto prefettizio di sospensione della patente e si era aperto il processo per guida in stato di alterazione da sostanze psicotrope. Ma in entrambi i casi ne è uscito al meglio con il recupero della patente di guida e l’assoluzione in sede penale. È stato infatti provato che il monfalconese quel giorno mentre guidava il suo veicolo non era sotto l’effetto della droga perché nel sangue era rimasto il metabolita dello stupefacente, ossia il residuo di un’assunzione pregressa.

Era il 5 agosto 2017 quando il monfalconese al volante di un’Audi A4, nel percorrere via Manzoni, a Ronchi dei Legionari, era stato urtato violentemente da un automobilista fuoriuscito da via Nievo che non aveva rispettato il segnale di “stop”. Le forze dell’ordine intervenute per eseguire i rilievi, avevano constatato che il 34enne, pur accusando dolori alle spalle dovuti all’impatto, era in buone condizioni generali, senza quindi alterazioni di sorta. Portato in ospedale per gli accertamenti sanitari, era stato sottoposto anche alle verifiche relative alla presenza nel sangue e nelle urine di alcol e stupefacenti. Esito negativo nel primo caso, positivo invece nel secondo, in particolare in ordine all’uso di cannabinoidi. Gli operatori del Pronto soccorso avevano certificato il regolare stato di salute psico-fisico.

Le conseguenze non sono mancate. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Gorizia aveva emesso un decreto penale di condanna a fronte del pagamento di un’ammenda di 5 mila euro, con la sospensione condizionale della pena, e la pena accessoria della sospensione della patente per un anno. Contestualmente s’era attivato il procedimento amministrativo con l’emissione del decreto prefettizio in ordine alla sospensione del documento di guida. Il monfalconese, affidatosi all’avvocato Barbara Breda, ha presentato opposizione al decreto penale con la richiesta del giudizio immediato, e ha impugnato il provvedimento della Prefettura davanti al giudice di pace. Filo conduttore della difesa è stato dunque il fatto che l’uomo il giorno dell’incidente non era sotto l’effetto dello stupefacente, non essendo ricorso ad alcuna assunzione, consumo avvenuto precedentemente. A riprova la mancata alterazione psico-fisca riconosciuta dalle forze dell’ordine e dagli operatori sanitari. L’esame del sangue aveva rilevato il metabolita della sostanza cannabinoide che permane molto più a lungo rispetto all’elemento psicoattivo. Il giudice di pace Giuseppe La Licata il 15 novembre 2017 aveva disposto l’annullamento del decreto prefettizio in accoglimento del ricorso. Il processo penale s’è concluso lo scorso primo marzo, al Tribunale di Gorizia: il giudice monocratico Gianfranco Rozze ha pronunciato l’assoluzione con formula piena. —



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