«Tante proteste, 1.200 firme ma il Comune non fa nulla»

Tornano a tuonare i cittadini di “Basta Tir in città”: «I candidati sindaco ci spieghino che programmi hanno per eliminare il traffico pesante. Stop alle chiacchiere»
Di Francesco Fain

Un dossier, corredato da immagini, in cui si evidenziano tutte le problematiche legate al passaggio “intensivo” dei camion nel centro-città. Un documento con una serie di proposte che è anche una sorta di appello ai candidati sindaco a esprimersi e a prendersi degli impegni nei confronti dei 1.200 cittadini che hanno sostenuto la petizione del comitato “Basta Tir in centro”.

«Tutto è rimasto come prima. Non sono bastate centinaia e centinaia di firme, non sono bastate manifestazioni e striscioni. I Tir continuano a comandare in città», allargano le braccia Luciano Candini e Guglielmo Jug. «L’assessore Ceretta? In due anni non ci ha dato una risposta che sia una. L’unico beneficio è stato lo smantellamento del parcheggio di camion di via Foscolo. Un buon risultato ma assolutamente insufficiente visti i tanti problemi che abbiamo denunciato», chiosa Candini.

Le richieste

dei cittadini

Ed è così che è nato un dossier. «Con il nuovo anno, in attesa di risposte da parte del Comune in merito alla soluzione del problema del passaggio dei camion nel centro cittadino - si legge nel documento - il comitato “No Tir” ribadisce le richieste che gli abitanti delle zone interessate formulano da tempo. Iniziamo dalla creazione di passaggi pedonali rialzati: possono fungere anche da dissuasore della velocità oltre ad avere una loro valenza estetica. Dall’ultimo passaggio pedonale all’altezza del supermercato Dpiù al confine dovrebbero essere introdotti altri due passaggi. Anche se la normativa non prevede una distanza regolamentata, vorremmo segnalare che in molti Paesi europei, nei centri abitati, ce ne sono uno ogni 50 metri. La loro assenza in via Montesanto mette a rischio i pedoni data la velocità di percorrenza delle automobili e le dimensioni dei mezzi pesanti. Basta fare poche centinaia di metri oltreconfine per scoprire strade dotate di dissuasori, restringimenti, rotonde».

Altra richiesta (più volte reiterata): introdurre il divieto di transito ai mezzi pesanti non frontisti con peso superiore alle 3,5 tonnellate. «Basterebbe installare un cartello stradale con questo divieto in entrata a Gorizia dall’ex valico di salcano. Desidereremmo non vedere più passare questi “bestioni” davanti alle nostre abitazioni».

Stop

alle autorizzazioni

Il Comitato chiede anche al Comune la cessazione dell’autorizzazione al passaggio dei trasporti eccezionali che vanno a caricare i coils allo scalo di Salcano. «A tal proposito ricordiamo - sottolineano Candini e Jug - che l’autorizzazione scadrà il primo giugno 2017. Le montagne di coils (semilavorati dell’industria siderurgica) che attraversano Gorizia giornalmente dovrebbero far riflettere i nuovi candidati sindaco a trovare rapide soluzioni».

Ma i suggerimenti del Comitato vanno anche in altre quattro direzioni: piantumazione di nuovi alberi nelle aiuole lasciate orfane, ce ne sono 20 vuote lungo via Montesanto, un piccolo esempio di trascuratezza; realizzazione di marciapiedi nei tratti di strada che attualmente ne sono privi, valido strumento per la sicurezza dei pedoni: ci sono marciapiedi e strade in stato di totale abbandono e degrado e oltre confine l’arredo urbano ha un aspetto decisamente migliore, nordeuropeo; sistemazione del manto stradale di via Montesanto, oggi dissestato e totalmente sbriciolato per lunghi tratti per i motivi di cui sopra.

«Al termine di quest’ennesima, lunga elencazione di problematiche già note alle classe politica vogliamo ricordare ancora la nostra prima vittoria: aver liberato il parcheggio della Transalpina dalla presenza di una trentina di Tir sloveni, augurandoci però che non si perdano di vista gli altri gravi problemi».

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