Tares, niente stangate stile Milano

Perché la Tares è una dolorosa e autentica batosta per alcuni Comuni, mentre per altri (come Gorizia) è stata smaltita senza eccessivi drammi? Semplice. Nella maggior parte delle municipalità non solo isontine ma italiane veniva applicata, prima, la Tarsu con i Comuni che integravano una parte del costo del servizio di igiene ambientale con somme provenienti da altri tributi. Gorizia, invece, è stata ligia alle leggi e ha applicato subito la Tia, facendo coprire i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti interamente ai cittadini. Morale della favola? Siccome l’impianto di Tares e Tia è lo stesso (con i cittadini che pagano il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nella sua interezza, senza compartecipazioni dei Comuni), non ci sono state stangate a Gorizia. Semmai, ci sono state negli anni passati, al passato da Tarsu a Tia, ma non oggi.
Conferme arrivano oggi da questo nostro servizio che analizza, in maniera puntuale, i costi della Tia 2012 e della Tares 2013. Insomma, non ci sono stati gli stessi mega-aumenti registratisi a Milano dove, sino all’anno passato, si applicava l’assai meno onerosa Tarsu: rincari da far tremare le vene ai polsi alla popolazione meneghina che hanno colpito soprattutto i negozi di ortofrutta (+103,3%), le pescheria (+103,4%), le pasticcerie (+99,3%), le fiorerie (+97,9%) e i bar (+93,5%). Gorizia? È un’isola felice, senza ombra di dubbi. Grazie all’assessore comunale all’Ambiente Francesco Del Sordi siamo riusciti anche ad effettuare una simulazione, sintetizzata nel grafico in alto. Andiamo con ordine: un bar di 100 metri quadrati ha pagato nel 2012 (c’era ancora la Tia) 1.592,01 euro, nel 2013 la cifra è stata di 1.589,13 euro con un calo minimo, ma pur sempre un calo, dello 0,18%. Segni meno anche per i negozi di generi ortofrutticoli (-0,23%), per le edicole e tabaccherie (-0,1%) e per le farmacie (-0,1%). «Gli unici rincari, che sono comunque di piccolo cabotaggio attestandosi attorno al 3,5%, riguardano gli istituti bancari, i supermercati, le macellerie, gli ipermercati e gli ospedali - spiega Del Sordi -. Tutte le restanti tipologie registrano segni “meno” rispetto alle tariffe Tia del 2012. Mediamente, possiamo dire che la Tares ha registrato un decremento dello 0,18% rispetto alla tariffa di igiene ambientale dell’anno prima. Non ci sono, pertanto, quelle tremende stangate che si sono registrate, ad esempio, a Milano ma anche in altre città e in altri paesi della Regione. A questo punto, non possiamo che “benedire” il fatto che Gorizia abbia applicato la Tia già parecchi anni fa: questo ci ha consentito di non applicare aumenti pesanti in un periodo di crisi profonda come questo. Posso dirvi, senza ombra di smentita, che l’amministrazione comunale analizza i costi dei rifiuti a cadenza quasi giornaliera, come se ci fosse un registro di cassa».
Alle cifre che appaiono in tabella vanno aggiunti però i 30 centesimi di euro in più al metro quadro che lo Stato incassa direttamente attraverso il modello F24. Già nel presentare la nuova Tares, questa era suonata un po’ come la nota stonata, ma forse non tutti avevano percepito chiaramente che questa clausola sarebbe costata parecchi euro. Lo conferma l’assessore all’Ambiente Francesco Del Sordi. «In questo caso il Comune davvero non c’entra nulla - ha spiegato in tempi non sospetti Del Sordi -. Io stesso mi sono ritrovato 27 euro esatti in più rispetto a quanto pagavo con la Tia, e la colpa è dei 30 centesimi che finiscono allo Stato, di cui le amministrazioni comunali non vedono nemmeno la fotografia. Noi, il nostro l’abbiamo fatto, e in effetti le tariffe non sono aumentate, calando semmai lievemente. Peccato però che lo Stato ci abbia imposto questa quota per i cosiddetti servizi indivisibili, che riguardano tutti i cittadinio».
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