Tariffa rifiuti agevolata per nuove attività e le famiglie indigenti

Gradisca. È sì in aumento, ma non ha superato la “soglia psicologica” dei 900 mila euro, il costo complessivo della Tari a Gradisca d’Isonzo. Lo spiega la giunta Tomasinsig contestualmente all’avvenuta approvazione del piano finanziario della tariffa rifiuti. Per il 2019 il costo stimato per raccolta e asporto dei rifiuti è per la precisione di 868.670,06 euro.

Un “conto” presentato da Isontina Ambiente che è in linea con il dato 2017 seppure in aumento di circa 20 mila euro rispetto a quello dello scorso anno per alcuni costi amministrativi ulteriori e l’attivazione di un servizio di spazzatura strade che nel frattempo è stato parzialmente esternalizzato (peraltro con positivi risultati).

Fra i costi più significativi, quelli per raccolta e smaltimento ammontano a 117.729 euro, spazzamento e lavaggio strade pubbliche a 65.846 euro, mentre “pesano” nel conto Tari anche 141.147 per costi di trattamento e smaltimento. Di 40 mila euro i costi per trattamento e riciclo, 177 mila costa la differenziazione per materiale, e 49.307 l’ accertamento e la riscossione.

A Gradisca, oltre 3 mila nuclei familiari (le utenze domestiche) coprono il 65% della Tari, mentre il restante 35% è coperto da 428 attività produttive. Per ridurre la pressione sulle fasce deboli, è stata introdotta un’agevolazione sociale per le abitazioni occupate da tali nuclei familiari, consistente in una riduzione del 30% per nuclei con Isee inferiori a 7.500 euro annui, e del 10% per nuclei da 7.500 a 11 mila euro. Esenzione totale per un anno, poi, per le nuove attività, e sconti per i locali “slot free”. —

L.M.

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