Tartara, “civa” e costine: ci pensa Fabrizio A Roiano riapre la macelleria chiusa da 6 mesi

La bottega di largo Petazzi torna in attività grazie al 54enne Vescovo e alla sua famiglia 
Lasorte Trieste 20/05/20 - Largo Petazzi, Roiano, Nuova Macelleria
Lasorte Trieste 20/05/20 - Largo Petazzi, Roiano, Nuova Macelleria

LA RINASCITA

Riccardo Tosques

«Sono uno sportivo, le sfide le ho nel mio DNA».

Da qualche mattina, Fabrizio Vescovo, alle 8, sta alzando la saracinesca della sua nuova creatura. Tartara, roast beef, hamburger, “civa”, spiedini, costine. Per gli amanti della carne la scelta non manca nella macelleria di Roiano. L’attività di largo Petazzi, chiusa nel novembre scorso dopo la pluridecennale gestione di Denis Bullo e figlio, ha finalmente riaperto i battenti. A rilevare il locale Fabrizio Vescovo, triestino 54enne che ha una esperienza esattamente quarantennale in questo settore. «Ho iniziato a lavorare non appena terminate le scuole medie», racconta. In vita sua Vescovo ha sempre operato in questo settore.

Nel 1993 apre una macelleria in zona Cavana assieme al fratello maggiore Piero. Il lavoro va bene, anzi benissimo, sino a quando un incidente stradale sotto il cavalcavia di Barcola si porta via Piero: per Fabrizio è un choc enorme, devastante. Il locale va avanti ancora per qualche anno ma nel 1997 Fabrizio chiude tutto, preso dalla difficoltà della gestione solitaria del negozio ma ancor più dai ricordi che quel luogo lo legavano all’amato fratello.

Vescovo inizia a girare in varie macellerie. Lavora da Zanetti in via Ponchielli, da Eligio in piazza Perugino e da Supancic. Accumula sempre più esperienza: la vita da dipendente inizia a pesargli non poco.

Nell’ottobre del 2014 la decisione di tornare in proprio, aprendo una nuova “bottega” in via San Marco, a pochi passi da campo San Giacomo. Nel locale, in affitto, vi lavorano anche i giovani figli Martina, allora appena entrata a Medicina all’Università di Trieste, e Alessio, studente al “Max Fabiani”.

«Quest’anno scadeva il contratto d’affitto del locale. Non trovando un accordo con la proprietaria ho capito che era il momento di osare», racconta.

Così, nonostante il Covid-19 e le conseguenti difficoltà economiche alle quali stanno andando incontro gli esercizi commerciali, Vescovo decide di rilevare la macelleria di Roiano chiusa ormai da circa 6 mesi.

«Ho acquistato il locale. Un impegno importante soprattutto alla mia età. Ma so che accanto a me ho una famiglia sempre in prima linea ad offrire il proprio supporto: sono molto sereno».

In negozio danno una mano la moglie Chiara, e i figli Martina, ora laureata, Alessio, diventato autista delle ambulanze della Sogit, e Matteo, studente al “Volta”, oltre ad un apprendista. Il locale è aperto ogni mattina (8-13), tutti i giorni, tranne la domenica.

«Quando papà ci ha chiesto cosa pensavamo dell’idea di acquistare una macelleria in piena emergenza sanitaria, non abbiamo esitato un attimo dicendogli che avremmo fornito tutto il nostro aiuto per fargli realizzare questo sogno che è un po’ anche il nostro sogno», racconta Alessio.

Fabrizio Vescovo è pronto dunque ad una nuova sfida. L’ennesima. Ma non sarà solo: la famiglia sarà con lui. E tra poche settimane in casa si potrà fare un’altra grande festa. Fabrizio e Chiara diventeranno nonni. Sarà una femmina. Il nome? Azzurra.—

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