Tassazione, il caso Gorizia sul tavolo del ministero

Il caso Gorizia finisce sul tavolo del viceministro all’Economia, Enrico Morando. Il Governo sembra aver compreso la necessità di introdurre un’armonizzazione fiscale fra Italia e Slovenia, fra Gorizia e Nova Gorica. «Posso annunciare che tutte le carte sono state recapite a Morando - annuncia la senatrice Laura Fasiolo -. Il prossimo passaggio sarà quello di “costruire” un report approfondito sulle differenze fiscali a cavallo del confine. Se sono ottimista? Sì. Del resto, devo esserlo perché questa non è “una” partita da vincere ma è “la” partita per Gorizia e per il suo futuro».
A puntare la lente d’ingrandimento su questo, complesso tema sono i commercialisti Vittorio Pella e Piergiorgio Strizzolo: sollecitati dalla Provincia, hanno dato vita a uno studio in cui si evidenzia un costo del lavoro superiore di circa il 45% rispetto a quello in Slovenia e una pressione fiscale per le società di capitali superiore del 13%. Sono gli svantaggi fiscali contro cui devono quotidianamente combattere le imprese della nostra regione a ridosso del confine con la Slovenia. Grandi differenze che appaiono paradossali, se si pensa che Italia e Slovenia sono entrambi Paesi membri dell’Unione Europea. Come intervenire, dunque, per riequilibrare questa situazione svantaggiosa per le nostre aziende? Si potrebbe dare vita a una zona franca urbana, oppure (come caldeggiato dal presidente della Provincia) a una “European Labour Belt”, una fascia confinaria tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia (ma anche l’Austria), dove introdurre interventi in grado di armonizzare il costo del lavoro e la fiscalità per le imprese.
«La vicinanza della Provincia di Gorizia a due Stati dell’Ue, Austria e Slovenia, è diventata fattore di “svantaggio competitivo” per i soggetti economici dell’Isontino, a causa del differente costo del lavoro e delle riduzioni delle aliquote fiscali operate dai citati Stati, che sono diventate notevolmente inferiori a quelle italiane», spiegano i commercialisti Pella e Strizzolo. Che entrano nel merito: «In Italia, attualmente, due sono le imposte a cui è sottoposto il reddito d’impresa prodotto dalle società di capitali: l’Ires e l’Irap. Le attuali aliquote d’imposta sono pari al 27,50% per quanto riguarda l’Ires e al 3,90% per quanto riguarda l’Irap (seppur con basi imponibili diverse), per un carico fiscale complessivo "teorico" sul reddito prodotto pari al 31,40%». Attualmente in Austria l’aliquota sul reddito prodotto dalle persone giuridiche è del 25% e in Slovenia è del... 17%. Una sfida impari.
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