Tasse alte e pochi affari Galleria Protti si spopola

Chiusura definitiva per il negozio di abbigliamento Bar Bar Bar e il vicino outlet Il titolare: «Amo questo lavoro ma le condizioni sono diventate insostenibili»
Lasorte Trieste 23/09/16 - Galleria Protti, Negozio Bar Bar Bar
Lasorte Trieste 23/09/16 - Galleria Protti, Negozio Bar Bar Bar

Galleria Protti perde due negozi. È stati annunciata infatti la cessazione dell’attività del punto vendita di abbigliamento e accessori Bar Bar Bar e del vicino outlet: il primo chiuderà i battenti a fine ottobre, il secondo spegnerà definitivamente le luci a fine dicembre. Entrambi fanno capo al titolare Giorgio Riccardi, commerciante dal 1978. «È un lavoro che amo, fosse per me non chiuderei, ma non si può andare avanti così, il guadagno non c'è, e prima di intaccare risorse proprie è meglio fermarsi - spiega il titolare. - Bar Bar Bar è aperto dal 1984, l'outlet dal 2013, sono in questo settore però da ben 38 anni. In questo lasso di tempo le cose sono cambiate davvero tanto, in modo repentino, e purtroppo bisogna farsene una ragione».

Grandi adesivi su entrambe le vetrine annunciano la vendita con sconti dal 50 al 70%. All’interno ancora borse, vestiti, scarpe, cinture, tutti prodotti di marchi molto conosciuti, ma che ormai non attirano più un numero di clienti sufficiente a mantenere in vita l'esercizio. «C'è una serie di fattori negativi che, sommati insieme, hanno portato alla decisione di chiudere: l'entrata nell’Unione Europea di Slovenia e Croazia e una conseguente minor presenza di acquirenti d'oltre confine, l'apertura in regione di outlet di vari brand, con spazi molto grandi, la burocrazia pazzesca che non aiuta gli imprenditori ma al contrario rende tutto estremamente farraginoso, la capacità di spesa della gente diminuita e anche l'e-commerce, che nel caso di marchi famosi mette spesso in ginocchio i negozianti. Sono tutti motivi per i quali la platea dei clienti è diventata sempre più ristretta ed è una crisi che va avanti ormai da parecchi anni».

Tanti i ricordi legati al lavoro e all’apprezzamento di chi ha scelto Bar Bar Bar per il proprio guardaroba. «Qui ho avuto la squadra di calcio del Cagliari, tutti a fare shopping dopo la partita giocata al Rocco, e poi altre squadre sportive, i clienti soddisfatti sono stati tantissimi e molti ora - sottolinea - esprimono il proprio dispiacere per la fine dei due negozi, perché vantavano capi particolari. Purtroppo anche i punti vendita di nicchia stanno scomparendo. Peccato non si sia pensato a qualche agevolazione ad hoc per i commercianti, a livello italiano intendo, non locale, un supporto dal punto di vista informatico, ad esempio, o per l'inserimento di giovani, ma gli ambiti sono tanti. Siamo una categoria che non è stata tutelata e supportata a dovere e questo è il risultato - conclude Riccardi -, molti stanno gettando la spugna, nonostante ci sia ancora la passione per un lavoro che però è impossibile continuare, non ci sono i presupposti».

La chiusura di Bar Bar Bar è solo l'ultima in ordine di tempo di negozi di abbigliamento attivi sul mercato da decenni, qualche settimana fa Drive In, in via Carducci, aveva annunciato la cessazione dell'attività dopo 38 anni, prima ancora era stato Cip e Ciop in via Battisti, dopo 50 anni.

(m.b.)

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