Tatuaggi per tutti i gusti L’Expo fa ancora il pieno

Quello tribale regge, sul gotico non si discute, il realista cresce e il modello anni ’70 sembra dilagare a vista d’occhio. Stili, tendenze e passioni sono in primo piano, il termine moda invece non abita più da tempo nel pianeta tatuaggio, fenomeno (o arte?) che a Trieste sembra aver trovato un’isola che c’è, abitata in modo trasversale da generazioni, ceti e culti. Lo testimonia ancora una volta l’impatto di “Tattoo Expo Trieste”, vetrina internazionale sul tema approdata da queste parti alla sua quinta edizione, quest’anno sulle Rive, all’interno del Salone degli Incanti. Il marchio di fabbrica tuttavia non evapora, legato a due griffe identificative: quella che abbraccia la brama dark-gotica e l’altra, più ruspante, che si rifà alle trame “on the road” dei motociclisti, due volti ben presenti anche nella manifestazione triestina. Due anime quindi, ma oramai in buona e presumibilmente sana compagnia: nel mondo dei tatuaggi entrano oramai in tanti dai contesti più disparati, apprezzando un mondo fatto di colori, sudore, aghi che non fanno paura e disegni che aiutano a vivere.
Vive e prospera anche il lato commerciale, sembra, tradotto da una crescita degli esercizi e delle manifestazioni itineranti in tutta Italia. Qui, a quanto pare, non c’è crisi: «Intendiamoci, non si parla di crisi per gli operatori che lavorano bene, cioè nel rispetto di norme sanitarie e dell’igiene – ribatte Alberto, operatore trevigiano della Tattoo Store -. Nel complesso il tatuaggio comunque resiste molto bene, tende a rinnovarsi, è un segno che non appare solo all’esterno ma che alla fine ti resta dentro, sempre di più. Il segreto è questo e il successo costante lo dimostra».
Un mondo vasto, abitato da ricorsi alla tecnologia ma anche da tradizioni dal sapore epico. L’Expo di Trieste ne ospita una che proviene dal Giappone, la Idezumi, tecnica antica, quasi elitaria, lenta e dolorosa, come la vita dicono. Più che un tatuaggio è un marchio, forte e intenso, quasi ritualizzato e forse nemmeno troppo economico. I prezzi, appunto: «Si parte da una sessantina di euro, mediamente, per un tatuaggio piccolo – sottolinea Alberto Bonci, l’organizzatore di Tattoo Expo Trieste –, prezzi accessibili direi. La ricetta del successo? Il tatuaggio sembra accettato da molti, non parla solo di una categoria specifica, anzi, da anni si avvicinano da ogni ceto, ognuno ha un propro motivo e Trieste ha recepito il messaggio».
Non solo tatuaggi al Salone degli Incanti. La strana e variopinta corte quest’anno si colora di altri elementi che gravitano accanto ad aghi, tinture e dintorni, come il piercing e soprattutto il body painting, l’audace make up integrale, la verniciata completa ma temporanea effettuata sia con pennelli che con aerografi, espressione intrigante e molto in voga nella sfera pubblicitaria.
Oggi si replica e in serata si chiudono i battenti della quinta edizione. La giornata sulla carta si preannuncia ricca - su il sipario alle 11.30 - con nicchie collaterali fatte di musica, esibizioni e concorsi. Chi è indeciso sul marchio eterno da adottare, può comunque intanto distrarsi con lo show stile Burlesque, in programma alle 16, o ammirare l’elezione della miss di turno, la “Cover Girl”, attesa attorno alle 18.
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