Teatro Verdi Nuova Rsu Scissione Fials-Libersind

Dopo circa un anno i lavoratori del teatro Verdi tornano ad avere la propria Rappresentanza sindacale unitaria: le elezioni interne hanno visto al voto 243 dipendenti della Fondazione. In termini di...

Dopo circa un anno i lavoratori del teatro Verdi tornano ad avere la propria Rappresentanza sindacale unitaria: le elezioni interne hanno visto al voto 243 dipendenti della Fondazione. In termini di preferenze primato alla Cgil, con 65 voti; a seguire il Libersind-Confsal con 63, la Uil con 55, la Cisl con 37 e la Fials con 34.

Se complessivamente i sindacati confederali dovrebbero avere un seggio in più nella Rsu rispetto alla composizione precedente, la Uil - in passato al primo posto per numero di voti - è stata scalzata dalla Cgil. Ma la novità è rappresentata dal Libersind-Confsal, rappresentanza di recentissima costituzione, il cui gruppo al Verdi è nato dalla scissione con la Fials: segretario provinciale del Libersind è infatti Daniela Astolfi, flauto in orchestra e fino a poche settimane fa vicesegretario Fials. Una scissione penalizzante per il sindacato da cui Astolfi ora è uscita. Ma «l’importante è avere una rappresentanza interna - chiosa dalla Fials Mario Leotta - anche se si prospetta un periodo difficile perché la spaccatura, come si è visto nella campagna elettorale, riguarda anche i confederali».

«Comunque la partecipazione al voto è stata molto grande e questo ci dà fiducia», interviene per la Cisl Claudio Pribetti. La nuova Rsu si trova a gestire, per quanto di sua competenza, un periodo difficile per la Fondazione, commissariata da novembre per debiti e ora nell’assoluta necessità di raggiungere il pareggio di bilancio. La Rsu torna dunque a essere attiva al Verdi dopo mesi di vacanza (e con una sorta di rappresentanza provvisoria) segnata da divergenze interne.

Intanto sabato scorso, per l’ultima recita di “Vedova allegra”, il Libersind ha distribuito al pubblico un volantino in cui rileva che «pur considerando l’importanza del raggiungimento del pareggio di bilancio, senza il quale la Fondazione è destinata al fallimento, non possiamo condividere la scelta aziendale»: per la «prima volta nella sua storia recente» infatti «il Verdi non offrirà programmazione estiva. Sino al 14 settembre nessuno spettacolo all’interno del Teatro». Il Libersind scrive di avere «avanzato proposte di programmazione che evitassero la chiusura del Teatro» ma senza esito.

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