Tedeschi e croati i turisti della Pasqua

In Istria 16 mila arrivi di cui 6.500 dalla Germania: Rovigno e Parenzo le prime mete. Quarnero, ok le strutture di fascia alta



pola

Tedeschi in testa in Istria, superati dai croati nel Quarnero. In ogni caso, sono stati proprio i turisti tedeschi e croati a salvare il turismo del ponte pasquale lungo la costa croata.

In Istria si sono registrati 16.000 arrivi e poco meno di 50 mila pernottamenti. «Niente male vista la pandemia - commenta il direttore dell'Ente turistico regionale istriano Denis Ivosević - sono numeri pari alla metà della Pasqua 2018 e al 30% di quella del 2019, l'anno dei record». Dalla Germania sono arrivati in 6.500, e 5.500 sono state le presenze del turismo interno. Pochissimi invece gli italiani, gli sloveni e gli austriaci. Non c’è stato il dietrofront dei tedeschi che si era temuto quando, pochi giorni fa, la Germania aveva incluso anche l’Istria nella “lista rossa” decretando per quanti sarebbero rientrati da quell’area un isolamento riducibile da 10 a 5 giorni con un tampone negativo.

Una cinquantina sono stati gli hotel aperti lungo la costa istriana, oltre a 25 campeggi. Il 35% ha optato per gli alberghi - dove era offerta la possibilità ai clienti di effettuare tamponi - un altro 35% per sistemazioni private e il 25% per i campeggi. Ancora una volta le località più richieste sono state Rovigno e Parenzo. E non è passata inosservata la presenza di Jacques Villeneuve, campione del mondo di Formula 1 nel 1997, che assieme alla famiglia ha visitato Montona, Rovigno, Pola e le Isole Brioni.

Se gli operatori del settore ora attendono il weekend del Primo maggio quale ulteriore test per la stagione turistica 2021, segnali incoraggianti sono considerati quelli registrati in una delle regioni turisticamente più forti della Croazia, la Contea del Quarnero e Gorski kotar, che ha visto 10 mila arrivi e circa 25 mila pernottamenti. Un successo rispetto a Pasqua 2020 (si erano avuti 8.500 soggiorni per 2.300 villeggianti), numeri sideralmente lontani da quelli degli anni precedenti (49mila i pernottamenti nel 2018, 102mila nel 2019). Definendo «sostenuto» l’interesse per le destinazioni quarnerine, Irena Peršic Živadinov, direttrice dell’Assoturistica quarnerino–montana, ha fatto sapere che sono state occupate soprattutto le strutture turistiche di fascia alta. Gli alberghi della regione - ancora secondo le cifre fornite da Peršic Živadinov - hanno registrato 11mila pernottamenti (il 45% del totale), gli affittacamere 7 mila (27%), i campeggi 5 mila (19%). Dei 25 mila soggiorni, il 60% è stato totalizzato grazie ai turisti provenienti da altre aree della Croazia (i cui cittadini possono circolare liberamente all’interno del Paese), il 40% dai vacanzieri d’oltreconfine. Tra questi ultimi, per primi i tedeschi con 3.500 pernottamenti; seguiti da statunitensi e poi da sloveni, austriaci e svizzeri. Duecento gli italiani, secondo l’Assoturistica quarnerino-montana. Alcune aziende alberghiere hanno allestito tendoni dove effettuare i tamponi, «esperimento riuscito, che snellisce il rimpatrio e che attueremo anche in estate», ha aggiunto la direttrice. Quanto alle destinazioni, Abbazia ha registrato il 27% delle presenze complessive, tallonata da Veglia (26%).

Per la Dalmazia, ieri erano disponibili solo i dati di Ragusa (Dubrovnik) e dintorni, dove a Pasqua hanno soggiornato in 1000 (-75% rispetto al 2019), arrivati in primo luogo da Croazia, Germania, Francia e Bosnia – Erzegovina. —



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