Telecamere a Ronchi per incastrare chi ruba i vestiti della Caritas

RONCHI DEI LEGIONARI. Occhi elettronici a "guardia" dei contenitori per la raccolta differenziata. E in questo caso dei grandi cassoni di colore giallo che la Caritas, da anni, ha sistemato per la raccolta di indumenti usati in buono stato. Accade a Ronchi dei Legionari, dove l'amministrazione comunale, con il servizio ambiente, ha deciso si trasferire due contenitori dall'ecopiazzola di via dei Campi ad androna Palmada, alle spalle della biblioteca comunale.
Qui si troveranno sotto l'occhio vigile di una telecamera che potrà facilmente scovare coloro i quali, e non sono pochi, hanno fatto di questi contenitori la loro terra di conquista. Spesso c'è chi li apre a forza e, cercando un maglione o un paio di scarpe da riutilizzare, dissemina ciò che non gli aggrada dappertutto, creando in questo modo una situazione di caos e di sporcizia non più tollerabile. Così, a mali estremi, gli estremi rimedi di videosorvegliare questi due cassoni, per evitare il loro utilizzo difforme da quello per il quale sono stati messi a disposizione della gente. Da tempo, ormai, l'isola ecologica di via dei Campi era diventata una vera e propria discarica, soprattutto da chi lasciava ogni tipo di rifiuto accanto ai due contenitori. Ma anche da chi frugava al loro interno. Non si sa, questo va detto, per necessità estrema o per alimentare un mercato nero del quale si è già avuto, purtroppo, notizia. Difficile sapere, sino ad oggi, se a cercare indumenti o coperte erano persone senza fissa dimora o in grandi difficoltà economiche o se, invece, questa "razzia" era opera di organizzazioni che lucrano alle spalle della Caritas e di chi vuol fare solo del bene al prossimo.
Erano diventate quasi quotidiane le visite di persone maleducate che, approfittando della siepe che perimetra l'isola ecologica, dove ci sono anche le campane della raccolta del vetro e una benna per il verde, si permettevano di lasciare sedie rotte, tavolini, passeggini usati, buste con rifiuti di vario genere. Ma, naturalmente, lasciavano anche abiti e scarpe usate che, senza fare il minimo sforzo per aprire il grande cassetto giallo, venivano lasciate per terra, alla mercè di pioggia e maltempo. E, come detto, l'isola ecologica era diventata anche la meta di chi andava a cercare tra gli abiti lasciati fuori e dentro ai cassonetti e, dopo aver frugato e creato, se possibile, ancora più disordine, sceglievano i migliori e se li portavano a casa. Una situazione di degrado alla quale il Comune ed Isa Ambiente, tramite la ditta Sangalli cercavano di porre rimedio, effettuando pulizie frequenti. Un lavoro inutile però perchè, a poche ore dalla pulizia, i rifiuti facevano nuovamente la loro comparsa. «Ho già avuto modo di denunciare questo fenomeno - ha commentato l'assessore all'ambiente, Elena Cettul - alimentato da ignoti che meritano tutta la nostra condanna ed il nostro disappunto. Rinnovo i cittadini a segnalare, attraverso gli appositi canali, ovvero il modulo on line che si trova sul sito internet del Comune. Ma anche a far intervenire la Polizia locale qualora si notassero delle persone intente ad abbandonare i rifiuti lungo la pubblica via».
@luca_perrino
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