Torna a galla il progetto della “Atlantide triestina”

Torna a galla dopo cinque anni il progetto di una Trieste sommersa. Illustrato già nel 2011, “Fulcrum”, che prevede un polo scientifico e turistico sott’acqua accanto alla vecchia diga foranea di Porto vecchio, è stato presentato agli uffici del Comune di Trieste lo scorso 14 novembre, per la richiesta di patrocinio e per illustrare l’impresa tanto faraonica e complessa quanto curiosa e innovativa.
Il sito sottomarino sarebbe collocato a una profondità variabile tra i 10 e i 14 metri, con ambienti all’interno dei quali potersi fermare per lunghi periodi senza l’utilizzo di autorespiratori, come ad esempio un bar o una cappella per matrimoni, oltre ad altri dove poter nuotare e muoversi con l’apparecchiatura adatta. Un’idea che nasce da Gianfranco Bernardi, che con la sua associazione Atlantis da 22 anni raccoglie studi, ricerche, dati, rendering, approfondimenti e pareri di esperti, dimostrando quanto meno una volontà di ferro nell’inseguire un sogno nel quale ha coinvolto come progettista l’architetto Diego Pertoldi, con la collaborazione dell’ingegnere Vittorio Giaquinto e della professoressa Maria Orel.
Il primo lotto comprende strutture a terra, una reception per accogliere i visitatori, uffici, laboratori di ricerca per la tutela del mare, aule didattiche, negozi, un diving center, una zona espositiva e altri locali di servizio. Il secondo lotto riguarda i collegamenti logistici, con tanto di parcheggio per pullman turistici; il terzo elenca strutture da realizzare sulla diga foranea, fondamentali per accedere al quarto lotto, quello sott’acqua, composto dalla torre di immersione, dalla cupola “fulcrum” (ambiente protetto con una cupola del diametro di 16 metri), poi la chiesa subacquea (dove poter celebrare matrimoni), e infine l’Arca, una sorta di nave sommersa da 18 metri.
Grandi le ambizioni di Bernardi, che si leggono nero su bianco sulla descrizione consegnata al Comune. «Fulcrum intende dar vita a un progetto trainante per l’economia - spiega - creando un centro di attrazione turistica internazionale, che per le sue caratteristiche di assoluta peculiarità sarà visitato e frequentato da un elevatissimo numero di turisti da tutto il mondo, subacquei e non. “Fulcrum” inoltre - scrive - è stato definito affascinante e molto interessante dal rettore Maurizio Fermeglia, da esponenti della Sissa, dell’Ogs e dalla Libera Università di Bruxelles e ha già ottenuto il patrocinio della Camera di commercio di Trieste». Bernardi sottolinea e più riprese come si tratti di «un’iniziativa unica al mondo», per la quale ora attende anche il supporto del Comune di Trieste.
«Confido nell’ottenimento del patrocinio - conclude - per poter continuare con efficacia la ricerca di sponsorizzazioni sia pubbliche che private». Al momento si glissa sull’esatto importo dell’impresa complessiva. Ma al di là della fattibilità o meno di “Fulcrum”, è innegabile l’attenzione verso il fronte subacqueo triestino, una città sotto la superficie del mare tutta da scoprire e da valorizzare. Tra le idee presentate negli ultimi anni, ad esempio, quella della Trieste Sommersa Diving, che aveva proposto l’affondamento di una vecchia unità della Marina militare ai margini della zona B della Riserva naturale marina di Miramare. Tutte le idee puntano a proteggere l’ambiente e, allo stesso tempo, a sfruttarlo come novità in grado di calamitare l’attenzione di un turismo internazionale. Non resta che attendere l’arrivo di qualche coraggioso finanziatore.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo








