Torna il “caffè sospeso” per gli ospiti della “Culot”

Si ripropone il "caffè sospeso", o, meglio, si vuole dar forza all'idea che ne è alla base; un'idea, peraltro, nata a Napoli in un tempo antico e molto diffusa, ma, quindi, anche da Gorizia recepita....
sterle trieste caffè paesi del caffè x baldassi salvare
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Si ripropone il "caffè sospeso", o, meglio, si vuole dar forza all'idea che ne è alla base; un'idea, peraltro, nata a Napoli in un tempo antico e molto diffusa, ma, quindi, anche da Gorizia recepita. Gli avventori dei bar goriziani potranno lasciare, ai titolari dei bar medesimi, un'offerta di un euro (o più) per un caffè che verrà in seguito consumato dagli ospiti della casa di riposo "Angelo Culot". L'iniziativa è della società Dolce ed è sostenuta dal Comune di Gorizia, come ieri ha fatto sapere l'assessore comunale al Welfare, Silvana Romano, nel presentarla in municipio.

E si tratta di un'iniziativa «organizzata per accompagnare gli anziani in diversi luoghi e locali della nostra città». I titolari dei bar saranno contattati e resi edotti riguardo ad essa. E quando, coloro che vi aderiranno, avranno incassato 10-15 euro, avvertiranno il personale della società stessa, che, a sua volta, si metterà in contatto con la casa di riposo Angelo Culot. La lodevole iniziativa è organizzata per accompagnare gli ospiti della casa di riposo di Lucinico in diversi luoghi e locali della nostra città.

«Cercheremo, a tal proposito, di sensibilizzare i cittadini», ha affermato l'assessore Romano. Il "caffè sospeso" è stato presentato, nel dettaglio, da Elisa Sacher e da Moira D'Agostino (della società Dolce) in un incontro che ha visto la partecipazione anche di Emanuela Zambelli, funzionaria del Comune di Gorizia.

Più nello specifico, l'intento, è di coinvolgere gli ospiti della casa di riposo Culot, e, appunto, per il tramite del "caffè sospeso", far loro vivere i locali della città, specie quelli in angoli di Gorizia meno frequentati e particolarmente suggestivi.

I goriziani, notoriamente generosi e particolarmente sensibili, non mancheranno di lasciare un ero nei vari caffè.

Alex Pessotto

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