Tornano le commesse all’Electrolux

Dopo 5 anni orario straordinario nello stabilimento di Susegana. Ordinati 22 mila frigoriferi, una buona parte dall’Ikea
Di Massimo Greco

TRIESTE. Si respirava già un’aria migliore il 17 giugno scorso, un’aria resa più respirabile da una modesta ripresa degli ordini: se ne accorse anche la leader della Cgil, Susanna Camusso, che in quel giorno aveva portato la solidarietà del suo sindacato ai lavoratori Electrolux di Susegana, in provincia di Treviso.

Quei segnali positivi si sono concretizzati nella firma, ancora ufficiosa, di un accordo tra le “rsu” e l’azienda che, dopo 5 anni di vacche decisamente magre, si potrebbe definire storico: proprio a Susegana torna lo “straordinario” obbligatorio, che verrà ripartito su 6 sabato lavorativi da 8 ore, che si protrarranno dalle 6 di mattina alle 14. All’intesa raggiunta sono interessati tutti i dipendenti, eccettuato il reparto “pre-assiemi”.

In termini retributivi, durante i sabato “straordinari” alla maggiorazione contrattuale del 50% saranno aggiunti 2 euro/ora, che aumentano così del 72% il salario orario. I contratti di solidarietà, che erano stati definiti a marzo, verranno sospesi dal 15 luglio alla fine di agosto.

Sembra, insomma, un buon viatico verso l’assemblea nazionale del settore elettrodomestici, che è organizzata da Fiom-Fim-Uilm nazionali e alla quale presenzierà il ministro dello Sviluppo Economico, l’ex sindaco di Padova Flavio Zanonato: la lieta novella del Nordest capita proprio nel momento in cui rischia di riacutizzarsi la pesante vertenza del gruppo Indesit.

Cosa è accaduto a Susegana di così importante da ribaltare una previsione produttiva che all’inizio dell’anno aveva fatto temere il peggio per gli stabilimenti italiani della multinazionale svedese? E’successo che negli ultimi 20 giorni l’azienda ha drenato un robusto pacchetto di ordini, che assomma a 22 mila frigoriferi, una quota dei quali commissionati addirittura dal mercato domestico. Ma la fetta più rilevante di questo rinnovato interesse per il “freddo” è firmata dal Nord Europa, in particolare dalla catena svedese Ikea. Electrolux aveva chiuso il primo trimestre 2013 con un fatturato complessivo in calo del 2% a 25 miliardi di corone svedesi (attorno ai 3 miliardi di euro) e con un utile netto in flessione del 28% a 361 milioni di corone (42 milioni di euro), sensibilmente sotto le aspettative degli analisti finanziari che avevano “battezzato” profitti per circa 520 milioni di corone.

La vicenda di Susegana conferma la forte volatilità e l’ardua prevedibilità dei mercati: a febbraio il gruppo svedese aveva annunciato ai sindacati un totale di 1129 esuberi, tra quelli previsti nel piano di ristrutturazione 2012 e nuove emergenze occupazionali. Dopo un mese di discussioni i sindacati metalmeccanici avevano negoziato un accordo che prevedeva il contratto di solidarietà per 24 mesi negli stabilimenti di Porcia (Pordenone), Susegana (Treviso), Solaro (Milano). Adesso, forse, la ruota ha ripreso a girare nel senso propizio.

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