Tornati a Valle i denti dei dinosauri “croati”

Reperti custoditi dal laboratorio Zoic. Allo studio una collaborazione transfrontaliera
Silvano Trieste 15/04/2014 Villaggio del Pescatore, sito paleontologico, Laura
Silvano Trieste 15/04/2014 Villaggio del Pescatore, sito paleontologico, Laura

Sono piccoli, anzi piccolissimi, tant'è che il reperto dalle dimensioni più consistenti sfiora appena il centimetro. Eppure è tutto ciò che rimane dei dinosauri carnivori della Croazia, rintracciati a Valle nel famoso giacimento sottomarino. Resti preziosi, finora custoditi in una cassaforte a Trieste, nei laboratori della Zoic, e nei giorni scorsi finalmente restituiti al legittimo proprietario. Tre denti e un artiglio, che assieme a un altro paio di denti rinvenuti a Cosina, in Slovenia, e a un reperto scoperto al Villaggio del Pescatore rappresentano quanto di finora risulta conosciuto sulle ossa dei dinosauri predatori dell'Alto Adriatico, nel periodo Cretaceo. Sono stati restituiti al comune croato, nelle mani dell'assessore alla cultura Ennio Malusà. «Sono venuti alla luce nel 2001, durante una preparazione chimica - simile a quella effettuata su Antonio - di alcuni blocchi di roccia istriana, lavorati per la mostra sui dinosauri della Regione Adriatica che si era tenuta al castello di San Giusto«, spiega il geologo Giorgio Noliani che ha curato personalmlente l'operazione di recupero e sistemazione dei reperti.

I denti e l'artiglio si erano depositati, nel giacimento di Valle, su una grande vertebra di sauropode (dinosauro a collo lungo, di epoca diversa, non carnivoro), oggi esposta come oggetto di punta nel museo croato. L'osso era stato preparato ad acido: la stessa proceduta utilizzata per recuperare Antonio, l'androsauro del Villaggio. «Proprio così, negli anfratti di una grande vertebra di sauropode erano celati questi gioiellini», conclude Noliani. Facilissimi da smarrire e tenuti in cassaforte, anche se il loro valore commerciale è nullo - ma diversamente potrebbe dirsi per quello scientifico - i tre denti e l'artiglio del bestione carnivoro croato attendevano l'occasione istituzionalmente adatta per ritornare a casa. Nei giorni scorsi infatti l'assessore Malusà e Sandro Mitton, responsabile per il turismo della località istriana, erano in visita ai laboratori triestini Zoic in via Flavia per impostare una valorizzazione congiunta del patrimonio paleontologico - dinosauri chiaramente - delle rispettive località. «In attesa della pubblicazione dei bandi europei per la collaborazione transfrontaliera – così l'amministratore unico della Zoic, Flavio Bacchia - si è concordata la stesura di una falsariga preliminare su cui impostare una serie di interventi votati allo sviluppo del turismo culturale nell'Alto Adriatico, coinvolgendo i responsabili sloveni dei ritrovamenti di Kozina. Un primo passo forse per una nuova aggiornata visione del mondo dei dinosauri senza limiti di barriere o confini».

Tiziana Carpinelli

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