Torturato per 12 ore La lenta agonia inferta dagli aguzzini

L’incontro con la vittima attorno alle 13 in un bar di Roiano Il decesso del ragazzo sarebbe avvenuto attorno alle 24
Lasorte Trieste 27/08/11 - Via Gemona, Gretta, Omicidio
Lasorte Trieste 27/08/11 - Via Gemona, Gretta, Omicidio

Giovanni Novacco è stato torturato per 12 ore. Senza pietà. Lo hanno ucciso a poco a poco, bruciandogli con delle sigarette la pelle su ogni parte del corpo, prendendolo a bastonate, torturandolo con un coltello e infine dadogli fuoco.

Questo emerge dalla ricostruzione dei poliziotti della Squadra mobile coordinati dal vice capo Leonardo Boido. Il rapporto inviato al sostituto procuratore Massimo De Bortoli rappresenta una realtà che supera ogni immaginazione.

La storia inizia attorno alle 13 in un bar di Roiano. Lì si incontrano Novacco, un altro giovane (che si è defilato e poi, chiamato dalla polizia, ha testimoniato), Giuseppe Console e Alessandro Cavalli. Secondo la ricostruzione della polizia non sorge un vero e proprio litigio tra Novacco e Console. Piuttosto, la vittima farebbe qualche battuta ma soprattutto prenderebbe le difese di un suo amico, Giuseppe Somma, 21 anni: è lui l’attuale fidanzato della ex moglie di Console.

Ma a quel punto Console inveisce contro Novacco perché lo ha visto spesso in compagnia della sua ex moglie, che lo scorso 6 agosto lo ha denunciato per stalking ai carabinieri di Borgo San Sergio. Non sopporta che la vittima difenda l’attuale compagno della donna.

Scatta la vendetta. Console e Cavallo invitano in maniera che gli inquirenti definiscono «forte e decisa» Giovanni Novacco ad andare con loro in via Gemona. Entrano nello stabile entrano dopo aver aperto con un calcio la porta che dà sulla scala esterna. Poi - attorno alle 14 - salgono fino al terzo piano, come avrebbero confermato alcuni testimoni sentiti dai poliziotti.

Di qui in avanti, si può solo immaginare cosa sia accaduto. Novacco è stato messo a sedere e legato sull’unica seggiola presente in quell’appartamento. È morto, così ha riportato il medico legale Fulvio Costantinides, attorno a mezanotte, verosimilmente soffocato dalla fuliggine che ha respirato attraverso la bocca e il naso coperti con una benda. Un altro testimone sentito dalla polizia avrebbe anche riferito di aver visto attorno a quell’ora qualche bagliore e del fumo uscire dalla finestra della stanza. Secondo gli investigatori sarebbe stato Console a ideare l’esecuzione di Giovanni Novacco, prendendo spunto e riferimento dalle azioni dei picciotti della ’ndrangheta. Azioni che nella loro violenza lo hanno sempre affascinato. Tanto da non nascondere la sua ammirazione per Totò Riina, «il capo dei capi». (c.b)

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