Travolta e uccisa a 18 km orari a Gradisca, l'automobilista patteggia un anno

GRADISCA Morire per un investimento a 18 chilometri orari. Ha patteggiato 1 anno e 9 giorni di reclusione, con sospensione della patente di guida per 9 mesi, R. M., l’automobilista di Gradisca che il 15 febbraio 2016 ha travolto e ucciso Morena Bridarolli, la 48enne titolare del salone Morena Look nel centro commerciale La Fortezza. L’udienza si è tenuta al tribunale di Gorizia, davanti al giudice Flavia Mangiante.
Era da poco passato mezzogiorno e Bridarolli era uscita di casa, in via Aquileia, per l’abituale footing prima di pranzo, nel suo giorno libero. Stava percorrendo via Palmanova, nei pressi dell’incrocio con via dell’Industria quando è stata improvvisamente travolta da R. M., alla guida di una Opel Agila. Secondo la ricostruzione affidata dal pm Valentina Bossi all’ingegner Valerio Ferro di San Donà di Piave, «l’automobilista avrebbe potuto e dovuto percepire il pericolo perché il pedone gli era praticamente di fronte: non c’è stata una comparsa improvvisa sulla traiettoria del veicolo; non sono state inoltre ravvisate violazioni in nesso di causa con il sinistro in merito alla condotta tenuta dalla signora Bridarolli».

L’uomo era infatti appena ripartito dallo stop quando, nell’immettersi a sinistra in direzione di Gradisca, non si sarebbe accorto della presenza della donna, «di cui non è stato poi in grado di riferire la provenienza».
E nessun riferimento è stato fatto, né in sede d’indagine né processuale, all’ipotesi che la donna potesse avere alle orecchie degli auricolari per l’ascolto della musica. «È verosimile ritenere che Bridarolli, che camminava in quel momento all’interno dell’area zebrata a margine della carreggiata, possa aver fatto affidamento sul fatto che l’auto che le proveniva da destra attendesse il suo passaggio prima di ripartire», si legge tra le conclusioni del perito. Così non è stato e la 48enne, travolta, si è ritrovata improvvisamente caricata sul cofano dell’auto e scagliata a terra, sbattendo violentemente il viso contro l’asfalto.
Le sue condizioni apparvero a subito estremamente gravi. Bridarolli venne elitrasportata al reparto di rianimazione dell’ospedale di Udine. Si arrese dopo quattro giorni di lotta tra la vita e la morte. La famiglia, con un gesto di grande solidarietà, aveva autorizzato l’espianto degli organi per la donazione. Assistiti da Giesse Risarcimento Danni di Gradisca, un gruppo specializzato nel risarcimento di sinistri mortali, i cari di Morena hanno nel frattempo già ottenuto il risarcimento per la perdita della propria cara, dopo aver intentato una causa civile presso il tribunale di Milano nei confronti di Genialloyd spa, la compagnia assicuratrice dell’auto investitrice.
«Resta l’amarezza per un incidente sfortunatissimo e che si sarebbe potuto senz’altro evitare – commenta Denis Bevilacqua, responsabile della Giesse – Non si è trattato infatti di uno scontro dovuto, come tanti, alla velocità, bensì al fatto che l’automobilista non si è accorto della presenza della signora e ripartendo – a soli 18 chilometri orari, come ha poi stimato il perito – l’ha tragicamente investita. L’entità della pena è in linea con numerose analoghe sentenze a livello nazionale». —
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