Tremila oche siberiane alla Cona
Eccezionale ondata migratoria lungo la foce dell'Isonzo. Gli esemplari sono arrivati alla fine dell’anno per svernare nella Riserva

GORIZIA
. Lo spettacolo è servito, per la gioia di esperti e appassionati di bird-watching: quasi tremila esemplari di oche provenienti anche dalla Siberia sono giunti tra Natale e Capodanno a svernare alla Foce dell’Isonzo, nell’area della Riserva regionale della Cona. Ciò che si staglia è un panorama di eccezionale pregio naturalistico e dalla significativa consistenza, considerata la particolarità di questa categoria di uccelli, presente con almeno sette specie, la cui permanenza è prevista anche nel mese di febbraio. Un’ondata migratoria inedita, uno spettacolo della natura che sta riscuotendo l’interesse di numerosi birdwatchers, almeno un centinaio provenienti da tutta Europa. Un’opportunità nel segno dell’ecoturismo e di interesse scientifico. In questi giorni non sono mancate anche le visite di appassionati appartenenti all’associazione ”Cona” che documentano con attenzione il fenomeno.
Provengono dall’Italia, ma anche dall’Austria e dalla Slovenia. Quanto sta accadendo alla Riserva è stato inoltre già inserito nel sito della Stazione biologica della Cona (www.sbic.it), per la divulgazione pubblica.
La particolarità è legata al consistente flusso migratorio di queste oche, in genere tra le specie più riluttanti agli spostamenti, ma che quest’anno, spinti dal freddo intenso e dalla copertura nevosa che interessano le aree centro-europee, specie la pianura di Hortobagy, in Ungheria, hanno raggiunto le zone umide dell’Alto Adriatico. Si parla di circa 15mila esemplari, diffusi tra il Friuli Venezia Giulia, il Veneto e l’Emilia Romagna. E tremila, dunque, hanno trovato riparo alla Riserva dell’Isonzo. La specie più numerosa giunta fino alla Riserva dell’Isonzo è l’Oca lombardella.
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la.bo.
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Argomenti:animali
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