Tribunale di Gorizia, assegnati 11 rinforzi ma pesa l’incognita delle rinunce
La Confsal-Unsa: «Incrociamo le dita». La Cisl-Fp: «Fondo integrativo e benefit per invogliarli»

GORIZIA Dovrebbero arrivare. Al Tribunale e alla Procura di Gorizia sono stati assegnati undici assistenti amministrativi gestionali nell’ambito di un concorso pubblico per la copertura di 2.293 posti complessivi in tutta Italia.
Letta così, appare come un raggio di luce in fondo al tunnel. Una notizia finalmente positiva. Perché “dovrebbero”? Perché il verbo al condizionale? Perché bisogna sperare che quegli undici professionisti accettino la destinazione di Gorizia.
Già nel recente passato, si erano registrate rinunce. Per questo Enrico Acanfora, sindacalista della Confsal-Unsa, è la voce del realismo.

La speranza e le prossime mosse
«Incrociamo le dita. E speriamo non rinuncino a venire a Gorizia - allarga le braccia -. Certo è che se dovessero accettare, sarebbe un primo, timido risvolto positivo, considerata la penuria di personale amministrativo negli Uffici giudiziari».
Acanfora ne ha viste di troppe in questi anni per poter esultare. E annuncia che dopo le manifestazioni di ottobre, la vertenza continua. «Proporrò, in assemblea, di utilizzare le ore previste dal contratto per promuovere un sit-in davanti al palazzo della Prefettura. Non si può continuare con quest’andazzo e con troppe false promesse. Ricordate che avevano chiesto un incontro al presidente della Regione Massimiliano Fedriga? Non si è mai svolto. Non siamo ancora stati convocati, e ciò non ci può che procurare profondo dispiacere». Sin qui la Confsal-Unsa, poi c’è l’attività svolta dalla Cisl-Funzione pubblica.

La riunione della Cisl e i punti affrontati
Molto partecipata è stata la riunione della Cisl-Fp tenutasi negli Uffici giudiziari di Gorizia. Sul tavolo, un pacchetto di garanzie per i dipendenti: la contrattazione nazionale decentrata, i passaggi orizzontali di carriera e le progressioni verticali di carriera senza titolo occorrente dall’esterno. A tenere banco, tuttavia, è stato il tema (annoso) della carenza di personale: «Un’emorragia grave - spiega il sindacalista Massimo Bevilacqua - che tocca picchi del 60% nella Procura della Repubblica, del 52% nel Tribunale di Gorizia e che coinvolge anche l’Ufficio del Giudice di Pace». Al presidio, oltre al dirigente sindacale regionale Bevilacqua, hanno preso parte il coordinatore nazionale della Cisl-Fp Eugenio Marra e il segretario regionale Salvatore Montalbano.

A preoccupare maggiormente la rappresentanza sindacale è la difficoltà dei dipendenti attualmente in servizio, costretti a rincorrere gli obiettivi (raggiunti al 90%) nonostante il deficit occupazionale, con riflessi che gravano sulle adempienze degli uffici e sul benessere dei lavoratori e una premialità annua tagliata al ribasso sul numero degli occupati e non sulla produttività. C’è di più: i numeri evidenziati dalla Cisl Fp descrivono il foro di Gorizia tra i cinque peggiori d’Italia, soggetto all’incombente ispezione ministeriale al fine di valutare il corretto esercizio della funzione giudiziaria. Un paradosso che - secondo il sindacato - sfuggirebbe a chi non ha compreso le difficoltà di chi in questi luoghi sta facendo il proprio dovere al di là degli evidenti ostacoli.
Il metodo Bolzano e i comandi in entrata
La carenza di personale viene definita dai sindacati come «una patologia cronica in fase di stallo» che, ad oggi, nemmeno le datate richieste di interpelli nazionali e di mobilità sono riuscite a tamponare. La soluzione, ventilata dal sindacato, «si ispira al metodo adottato nella provincia di Bolzano e in Veneto - dettaglia ancora Bevilacqua - dove i dipendenti amministrativi degli Uffici giudiziari sono diventati dipendenti provinciali (nel caso di Bolzano) e regionali, in ottemperanza ad un accordo Regione/Ministero. Tale ipotesi è stata prospettata al Presidente del Tribunale e al Procuratore della Repubblica e si unisce, come avanzato da Marra, alla nuova facoltà degli uffici giudiziari di richiedere i comandi in entrata direttamente agli enti locali, sulla scia di quanto già promosso dal Tribunale di Sondrio previa autorizzazione del Ministero della Giustizia. Naturalmente, l’eventuale comando in entrata sarà sempre soggetto all’autorizzazione delle amministrazioni cedenti e gli interpelli nazionali dovrebbero riguardare un numero di posti e luoghi pari ai candidati, affinché nessuno possa rinunciare alla destinazione agli Uffici giudiziari di Gorizia».
Il fondo integrativo e i prezzi calmierati
Si tratta, secondo la Cisl-Fp, di «un’anomalia bella e buona» ma che «potrebbe essere arginata inserendo un fondo integrativo dedicato per coloro i quali accettano di lavorare a Gorizia come se fosse sede disagiata o garantendo con specifico accordo dei prezzi calmierati degli alloggi, prassi già in uso all’Inps regionale e da alcuni enti locali». Basterebbe, insomma, imitare chi l’ha già fatto.
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