Trieste: bar “Paganini”, troppa movida Titolari e dj dal giudice

Paganini non ripete. Per la Procura, invece, il bar che qui in città gli porta il nome - uno dei cuori pulsanti della recente storia della movida triestina - ripete eccome. O, meglio, ripeteva. In particolare tra l’ottobre e il novembre del 2012, l’epoca di alcune serate dai decibel gaudenti ritenute però insopportabili da chi ci vive sopra o, come minimo, a portata d’orecchio. Gente che a caldo ha chiamato i vigili e a freddo ha presentato querela. In tale categoria rientra pure un paio delle suore che abitano in uno dei piani superiori del palazzo che sta proprio in via Paganini, di fronte alla facciata laterale Nord della chiesa della loro parrocchia, quella dedicata a Sant’Antonio Taumaturgo. Ebbene, a un anno e passa da quegli episodi arriva ora la resa dei conti davanti al giudice.
Porta infatti la firma del pm Antonio Miggiani un decreto di citazione diretta a giudizio a carico di tre persone, chiamate a rispondere il 26 febbraio, mercoledì prossimo, davanti al giudice monocratico Enzo Truncellito, dell’ipotesi di reato di disturbo della quiete pubblica.
Si tratta degli amministratori della società che del Bar Paganini è titolare, Luca Bellini ed Enrico Esposito, nonché del dj Marco Bellini, che in quel locale ha messo su dischi. Tutti e tre gli imputati sono difesi dall’avvocato di fiducia Antonio Santoro.
Le varie contestazioni oggetto dell’udienza della prossima settimana sono concentrate come detto tra ottobre e novembre di due anni fa, sostanzialmente all’indomani del taglio del nastro del Caffè da parte della gestione rappresentata dalla società di Luca Bellini ed Enrico Esposito.
Proprio in quel periodo si sarebbero per l’appunto ripetute serate con musica a palla tale da generare rumori e vibrazioni percepibili non solo ai piani alti sopra il locale ma anche a venti, trenta metri di distanza, nei palazzi attorno. E a volte, ad amplificare il fastidio provato dai “vicini” di casa, si sarebbe messo pure il vociare non proprio da chiesa di decine di avventori fuori, in mezzo alla strada.
L’indagine del pm Miggiani è costruita sulla base di verbali di polizia municipale e di segnalazioni fatte da più d’un residente della zona, visto che le cosiddette persone offese - sei in tutto - abitano tra via San Lazzaro 17 e la stessa via Paganini ai numeri 2 e 6 (il 6 è anche il civico del Bar). Due sono le date espressamente citate: il 26 ottobre del 2012 e il 23 novembre, sempre del 2012, l’unica quest’ultima per la quale è chiamato a rispondere il dj Marco Bellini.
Con l’arrivo della bella stagione, nel 2013, altre lamentele sono comunque piovute sul Bar Paganini, “reo” per gli abitanti della zona di aver promosso ulteriori serate dal decibel spinto, pubblicizzate ricordando ad esempio i «tremila Watt» di «potenza» dell’impianto a supporto del karaoke, e invitando la clientela a «continuare a divertirsi fino a tardi». Una prospettiva che potrebbe anche non ripetersi in questo 2014, visto che ora - complici forse le “resistenze” al tipo di movida che i gestori volevano proporre, arrivate appunto fino in Procura - il locale risulta in vendita.
@PierRaub
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo