Trieste capitale per due giorni della cura del cancro

«Una sfida culturale». Ieri la presidente del Fvg Debora Serracchiani ha definito così la riforma della sanità regionale, durante la presentazione della conferenza nazionale del Collegio italiano dei...
«Una sfida culturale». Ieri la presidente del Fvg Debora Serracchiani ha definito così la riforma della sanità regionale, durante la presentazione della conferenza nazionale del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo), intitolata “Il valore del tempo nella cura del cancro”, che si terrà al Savoia venerdì e sabato e vedrà la partecipazione di 120 specialisti di alto profilo provenienti da tutta Italia.


Un tema, quello del tempo nella cura del cancro, che Serracchiani ha evidenziato essere «tra i più importanti per i degenti, i medici e gli operatori e proprio per questo la riforma sanitaria regionale ha voluto porre nuovamente il paziente al centro della nostra sanità». Con la presidente c’erano Alessandra Guglielmi e Gianpiero Fasola, direttori di Oncologia medica rispettivamente delle Aziende sanitarie universitarie integrate di Trieste e Udine. «La spesa sanitaria - ancora Serracchiani - è un capitolo fondamentale per la Legge di stabilità. L’anno scorso abbiamo messo a disposizione decine di milioni per i nuovi farmaci, tuttavia dobbiamo anche considerare il tema della sostenibilità della spesa». Guglielmi ha messo in luce i risultati positivi conseguiti dall’Asuits in ambito oncologico: «Gestiamo casi sempre più complessi e siamo pertanto chiamati a metterci al passo con Udine e Pordenone, già affermate in quanto eccellenze. Umanità e ascolto sono le parole chiave di un lavoro che avviene in larga parte dietro le quinte ma che è fondamentale per preparare e guidare il paziente attraverso il percorso di cura». In sintonia Fasola: «La qualità della vita è centrale nel trattamento dei pazienti. In Fvg non abbiamo avuto limitazioni, sempre all’avanguardia con i farmaci a disposizione. Le aziende farmaceutiche sono benemerite per il lavoro di ricerca che svolgono. Bisogna tuttavia chiedersi quali sono i reali costi di ricerca e quali quelli su cui possiamo invece avviare un dialogo».


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