Trieste: dal bistrot alle tapas, raffica di aperture

L’ex Koala diventa Mazzini Caffè. “Viez” in via Cassa di Risparmio. Birreria artigianale in via Trento
La cucina di un ristorante
La cucina di un ristorante

TRIESTE Hai voglia di demonizzare le zone pedonali o semi tali. Anche in una zona random (oggi si apre, domani si chiude) come via Mazzini, la vita pulsa sempre di più. Oggi, ad esempio, riapre l’ex Bar Koala, ora diventato Mazzini Caffè.

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A gestirlo saranno Flavio Favilli e Daria Drevitnyak. Vengono dall’organizzazione di eventi in tutto il Triveneto e promettono mirabilie, oltre ad aver salvaguardato gli storici frappè.

Troppo poco? Spostatevi di un paio di centinaia di metri più in basso. In via Cassa di Risparmio, al posto dell’ex pasticceria Oro Colato sta prendendo quota Viez, diramazione a la bistrot francese della limitrofa pasticceria Viezzoli, mentre nella vicina piazza Ponterosso si vocifera su un possibile ritorno a breve di Pane, vino e San Daniele.

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Ma è la via Trento, per decenni zona semiabbandonata, fatta di negozietti “cheap” e di meretrici ancora più a buon mercato, quella che dovrebbe offrire le novità più croccanti nell’immediato. La mezza pedonalizzazione ma, soprattutto, la vicinanza col Ponte Curto, che la rende praticamente attaccata a piazza della Borsa sta rivitalizzando anche quell’area.

Apre, un po’ in sordina, una piccola birreria artigianale ma, è voce corrente, dovrebbe presto approdare in zona un locale di ben altre dimensioni che fa capo a una catena nazionale di franchising specializzata, diciamo così, in piatti austro-sloveni-ungarici... Si vedrà, probabilmente non entro dicembre.

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Dopo le aperture, le chiusure, più o meno dolorose. Da qualche tempo manca all’appello una location storica, La Cambusa di via Slataper. Quella che fu area di panini fumanti, ottimi piatti di carne e birre a nastro ha abbassato le serrande, non sappiamo se per la crisi o l’apparente lontananza dalle zone più gettonate.

Discorso, in effetti relativo: c’è anche chi dai nuovi Eldorado per pedoni si allontana. È il caso di Roberto Centassi, che abbandona il Barrique di piazzetta Barbacan per lanciarsi nell’avventura di Marina Lepanto, a Monfalcone, nel ristorante ora diventato Ocean.

Ma anche questa sarà una chiusura assai breve. Parte in questi giorni, infatti, il restyling totale. Da febbraio, indicativamente, riaprirà come Tapas Barcellona, ofrendo specialità spagnole sotto la soprintendenza di Maria Dolores Muñoz e del marito triestino.

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