Trieste, due “falsi d’autore” sequestrati alla Stadion dai carabinieri di Udine

TRIESTE I carabinieri del Nucleo tutela del patrimonio culturale di Udine, che operano per competenza sul territorio regionale e su quello del Trentino Alto Adige, hanno sequestrato a Trieste due opere, un olio su tela e una sorta di litografia. Il motivo? I quadri, secondo i militari, sono state attribuite falsamente a Umberto Lilloni, artista milanese nato nel 1898 e morto nel 1980. Non ne fa un segreto Furio Princivalli, direttore della Casa d’Aste Stadion, dove sono stati sequestrate le opere non autentiche. Del resto è stato lui stesso ad accorgersi che una delle due non era che una riproduzione, ritirandola dall’asta.
Ma andiamo con ordine. I carabinieri, dando conto dei sequestri a Trieste, pubblicano le immagini di due opere. La prima è “Santa Margherita”, un olio su tela datato 1961, proveniente da una collezione privata, e stimato tra i 4 e i 5 mila euro. La Stadion lo inserisce nell’asta del 12 e 13 dicembre 2014. Viene descritto specificando che sul retro della tela vi è un’autentica della moglie di Lilloni e l’etichetta riporta il nome di quella che fu una prestigiosa galleria di Udine, la Girasole: una garanzia per Princivalli. Ma i carabinieri, su indicazioni della figlia di Lilloni, sequestrano il quadro.
L’anno scorso, invece, tra le varie opere arrivate alla Stadion dal fallimento Cividin ne figura una piccola, attribuita sempre a Lilloni. Princivalli si rende subito conto di non essere affatto davanti ad un’opera originale bensì ad una riproduzione: «Non era altro che un ritaglio di giornale che riproduceva un quadro di Lilloni, inserito in una cornice - specifica il gallerista -. È assurdo definirlo falso, era palesemente un oggetto senza alcun valore al punto che, senza battere ciglio, l’ho messo da parte senza neppure prenderlo in considerazione e l’ho tolto sito». Ma l’annuncio era già stato notato dalla figlia di Lilloni che, anche in quel caso, ha avvertito i carabinieri. Di lì il sequestro.
La notizia è stata data in occasione della presentazione del bilancio 2018. L’attività dei carabinieri ha portato alla denuncia di 32 persone e al sequestro di 424 reperti (tra cui 24 falsi) per un valore totale di oltre 1 milione di euro. —
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