Trieste, fame di posti all’asilo: nido “a casa” dei custodi

TRIESTE Di tutto il sistema educativo triestino il settore che ha più sete di nuovi posti è senza dubbio quello degli asili. Garantire servizi per i bambini fino ai tre anni, e ovviamente alle loro famiglie, è un compito che pubblico e privato in città riescono a coprire al 40% circa. Una percentuale buona per la media europea, ma con ampie possibilità di miglioramento. È per questo motivo che il Comune ha avviato una vera e propria caccia per individuare nuovi spazi da adibire ad asilo all’interno del proprio patrimonio immobiliare. Nell’anno appena passato, come certifica la relazione previsionale 2015-2017 del bilancio, l’amministrazione ha effettuato una «ricognizione degli spazi scolastici di proprietà comunale inutilizzati», appurando però «che non vi è possibilità di adibirli a nido». Ma, anziché arrendersi, il Comune stesso ha deciso di lanciare una nuova controffensiva: «Si procederà con la ricognizione degli alloggi di servizio non occupati potenzialmente riconvertibili ad uso nido».
A caccia di nidi Spiega l’assessore comunale all’Educazione Antonella Grim: «Di anno in anno abbiamo sempre aumentato la capacità di accoglienza dei nidi cittadini. Con questa ricognizione vedremo dove, soprattutto all’interno degli istituti comprensivi scolastici, ci sono spazi per l’apertura di ulteriori strutture». Il Comune verificherà quindi la presenza di spazi come le vecchie residenze dei custodi, oggi inutilizzate, che potrebbero servire allo scopo: «Ci muoveremo sempre di concerto con i dirigenti scolastici e con le esigenze finanziarie del Comune: uno dei criteri primari dell’operazione è che i nuovi nidi debbano poter essere adattati allo scopo senza grandi spese» spiega Grim. Gli uffici dell’assessorato agiranno di concerto con il servizio dei lavori pubblici e con l’immobiliare passando in rassegna i 160 edifici scolastici del Comune.
L’ampliamento dei posti L’indagine rientra nella politica «che la nostra amministrazione persegue fin dall’inizio del mandato ovvero aumentare la disponibilità dei posti» commenta Grim. Il prossimo passo in avanti sarà l’apertura del nuovo asilo nell’ex caserma di Roiano: la struttura darà spazio a 60 bambini. Il Comune sta ancora valutando se prendere in gestione diretta l’asilo (soluzione preferita dall’assessore in questi come negli altri casi) o darlo in gestione a terzi. C’è ancora tempo per decidere: la fine dei lavori è prevista per il 2017.
Il pianeta nido A Trieste gli asili comunali sono 18 per un totale di 778 posti. «Sono aumentati nel 2013 con l’apertura dell’asilo di largo Niccolini, prima erano 746» ricorda Grim. A questi si aggiungono i posti di servizi analoghi, come gli spazi gioco comunali, e quelli dei nidi privati convenzionati con il Comune, che seguono le tariffe e le regole degli asili pubblici. Il totale di questi posti ammonta a 993. I nidi privati (inclusi quelli convenzionati) sono 22 per un totale di 661 posti (516 se non consideriamo quelli convenzionati).
I nidi aziendali Tra gli asili privati rientrano anche quelli aziendali. Il più grande è la “Bacchetta magica”, il nido della Regione, per 40 posti (9 convenzionati con il Comune). Poi c’è l’asilo di Generali, “I cuccioli del leone”, con 26 posti. Segue “Il futuro siamo noi” di Allianz con 24 posti. E ancora “La Sissa dei piccoli” - struttura, indovinate un po’, della Sissa - con 21 posti (4 convenzionati). Ci sono poi “Generation Baby” di Generation Byte Srl con 17 posti (7 convenzionati) e “I cuccioli della scienza” dell’Area di ricerca di Padriciano con 14 posti.
Le scuole d’infanzia Per quel che riguarda le scuole dell’infanzia, riservate ai bambini fino a sei anni, i numeri sono decisamente maggiori: il Comune dispone di 29 strutture per un totale di 2.501 posti. «L’ultima è stata aperta nel 2012» ricorda Grim. A questi si aggiungono i 36 posti convenzionati con la Federazione italiana scuola materne (Fism).
Le iscrizioni 2015-2016 I numeri definitivi non sono ancora disponibili, ma al momento i dati sulle iscrizioni sembrano in linea con gli anni passati. A settembre 2014 la ricettività degli asili comunali si assestava intorno al 52% sulle 1058 domande ricevute. A gennaio 2015 era salita al 77%. Quest’anno la copertura a luglio era del 57% su 1047 domande: «Per gennaio 2016 contiamo di confermare il trend positivo». Per quanto riguarda le scuole d’infanzia la copertura sale al 96% per le strutture comunali e al 93,78% per il sistema complessivo.
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