Trieste, fiato sospeso e sguardo fisso nel tunnel per godersi la danza magica delle lucciole

TRIESTE Ogni sera, dopo le 22, il sottopasso di San Giuseppe sulla pista ciclabile, si riempie di decine e decine di triestini. Persone che si danno appuntamento per ammirare l’emozionante spettacolo dell’apparizione delle lucciole. Quasi una magia che, per poco più di un paio d’ore, vede migliaia e migliaia di questi coleotteri della famiglia delle Lampyridae trasformare la zona in una sorta di bosco incantato. Una scena da film immortalata anche in alcu scatti suggestivi.
Erano anni che non si vedevano così tante lucciole. Per troppo tempo, a causa di urbanizzazione, uso eccessivo di pesticidi, inquinamento luminoso e altri fattori, era raro vedere il loro luccichio. Invece, da un po’ di tempo, questa specie di insetti si sta ripopolando. E questa estate sta raggiungendo il suo culmine per la gioia appunto di decine di appassionati. E ci sono anche gruppi di triestini che organizzano delle piccole escursioni, a piedi o in bici, per assistere alla favola che ogni sera si accende sulla Cottur, con giochi di luce e effetti particolari proprio all’altezza di quel sottopassaggio.
«Ce ne sono certamente di più rispetto ad anni precedenti, – costata Nicola Bressi, zoologo della Società italiana di Scienze naturali –. È un buon segnale per l’ambiente e non è un caso in quel punto sulla ciclabile se ne vedano molte. Le lucciole sono degli spietati carnivori e si nutrono specialmente di lumache presenti, come è noto, soprattutto in luoghi molto umidi come, appunto quel punto della ciclabile». La ricrescita della loro popolazione «è dovuta, oltre che ad una normale oscillazione di una popolazione animale, ad una maggiore sensibilità nell’uso dei pesticidi da parte dell’uomo. Fino a non molto tempo fa si usavano lumachicidi anche quando non serviva, e le lucciole che si nutrono di lumache, mangiandole, si avvelenavano. Ora invece c’è maggior cautela e esiste in commercio un lumachicida a base di ossido di ferro innocuo per le altre specie animali». Bressi invita chi usa insetticidi «a fare attenzione, perché non ne esistono di specifici che colpiscono un unico animale, e i danni sono devastanti». La causa principale del declino delle lucciole, dunque, è stato l’uomo, come nella maggior parte dei fenomeni di estinzione, «tranne che per le specie che dall’uomo traggono vantaggio come zanzare, cinghiali, ratti e cornacchie».
La danza di luce delle lucciole a Trieste viene segnalata anche in altre zone della città, come in molti giardini privati. Le lucciole illuminano le notti estive solo in età adulta e non allo stato larvale. La loro caratteristica di emettere luce è strettamente legata alla fase riproduttiva. Grazie ai segnali luminosi, infatti, gli insetti riescono a incontrarsi durante la stagione degli accoppiamenti. La loro danza luminosa prende il via nelle prime sere calde tra maggio e giugno. Una raccomandazione:«Osservatele e fotografatele ma – raccomanda Bressi – non cercate di prenderle tra le mani: sono delicatissime». —
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