Trieste, Flex anticipa 65 esuberi alla fine di marzo

Fiom e Uilm preoccupate e irritate perché la decisione unilaterale arriva prima del tavolo ministeriale convocato il 19 aprile
Silvano Trieste 17/09/2015 Flex, visita della Serracchiani
Silvano Trieste 17/09/2015 Flex, visita della Serracchiani

TRIESTE Flex, lo stabilimento triestino della multinazionale Flextronics che lo aveva rilevato da Alcatel Lucent nell’estate del 2015, ha anticipato la fuoriuscita di 65 lavoratori “somministrati” (alias interinali), che lasceranno il posto il prossimo venerdì 31 marzo.

L’azienda ha avvertito le rappresentanze sindacali interne, dove sono presenti Fiom-Cgil e Uilm, che a loro volta hanno allertato i territoriali delle sigle metalmeccaniche: l’allarme è alto.

Trieste, Flex lascerà a casa 60 interinali
Foto Bruni 25.04.15 Alcatel: manifestazione con sindacati dalla Serracchiani

I sindacati l’hanno presa male per due ragioni: perché l’uscita degli interinali era prevista a maggio e perché la decisione aziendale avviene alla vigilia del confronto sul tavolo ministeriale dello Sviluppo economico, fissato per mercoledì 19 aprile.

Per non saper nè leggere nè scrivere, la dirigenza Flex mette i sindacati davanti al fatto compiuto, esplicitando in pratica una crisi aziendale: il comunicato di Fiom e Uilm, stilato dai segretari Sasha Colautti e Antonio Rodà, spiega che la dirigenza ha motivato l’esubero anticipato in base «a una diminuzione dei previsionali previsti nei prossimi mesi».

Allarme, preoccupazione, irritazione si miscelano nelle reazioni sindacali, che non a caso definiscono la scelta Flex «di gravità inaudita». La risposta immediata è il blocco degli straordinari - nonostante i sindacati dicano che l’azienda li solleciti - e in settimana sarà convocata un’assemblea dei lavoratori.

L’unilateralità aziendale spinge Fiom e Uilm ad aprire subito una vertenza che deve avere - insiste la nota - Governo centrale e Regione quali interlocutori istituzionali indispensabili nel garantire la tenuta occupazionale di Flex.

Contratto integrativo aziendale alla Flex Approvata la piattaforma sindacale
Silvano Trieste 28/11/2013 Alcatel - Lucent

All’appuntamento del 19 al Mise si deve subito aggiungere - a giudizio delle sigle scriventi - un tavolo in sede regionale: questo sarà chiesto al governatore Debora Serracchiani, in coerenza con gli accordi firmati nel giugno 2015.

I sindacati ben ricordano gli incontri tra la stessa Serracchiani e la dirigenza aziendale, con la prospettiva di concrete collaborazioni (vedi Insiel), nonchè la visita del governatore nella fabbrica situata nella Zona industriale in strada di Monte d’oro 14.

Adesso la luna di miele è finita, Fiom e Uilm cambiano registro. «Altrochè centro logistico europeo a Trieste - esplodono Colautti e Rodà - qui c’è il rischio della delocalizzazione produttiva in Romania e in Messico, come è recentemente successo con le cosiddette “camere climatiche”.

Aldilà delle chiacchiere e delle promesse, la realtà è aspra: non ci sono nuove commesse, c’è scarico di lavoro, la diversificazione commerciale è rimasta sulla carta. Gli ordini Enel debbono ancora partire. Temiamo che Trieste venga svuotata di ruolo e di attività: il lavoro per Nokia (acquirente di Alcatel Lucent, ndr) è da solo insufficiente ad alimentare lo stabilimento».

A Monte d’oro parte l’era Flextronics
Silvano Trieste 14/05/2015 Alcatel - Lucent, Assemblea

I precedenti italiani della multinazionale non sono certamente incoraggianti: nel 2000 Flextronics aveva acquistato da Siemens e Telecom realtà produttive ad Avellino e all’Aquila, entrambe sono state dismesse.

Sulla carta il gruppo manifatturiero statunitense è molto robusto: si occupa di elettronica, da impianti operanti in una trentina di Paesi escono palmari, telefoni cellulari, videocamere, lettori Mp3, adattatori per le card, schede Wifi, semiconduttori, apparati ottici.

Il giro d’affari è notevole, attorno ai 16 miliardi di dollari. Il titolo è quotato alla Nasdaq newyorkese. La fabbrica Flex è una delle più importanti della struttura industriale triestina: impiega circa 400 dipendenti diretti e - al netto dei 65 interinali in esubero - quasi 240 “somministrati”. In tutto ben oltre i 600 occupati. A livello di settore industriale è superata sulla piazza solo da Wärtsilä e da Fincantieri.

La questione dei “somministrati” dura in realtà da un po’ di tempo. Il primo warning squillò nel giugno dello scorso anno, quando Flex segnalò che una cinquantina di precari erano in bilico perchè le commesse Enel non sarebbero bastate a impiegare tutto il personale.

Nella stessa estate 2016 si consuma il forfait di Fabrizio Magistrali, il manager che aveva gestito il passaggio tra Alcatel e la nuova proprietà: al suo posto subentra Luca Vittuari. Nuovo campanello nel gennaio di quest’anno: una sessantina di interinali sono in discussione per le consuete ragioni di insufficiente drenaggio ordini: l’azienda dichiara ai sindacati che gli organici saranno ricalibrati tra aprile e maggio. Ma la tempistica dell’esubero subisce una drammatica accelerazione.

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