Trieste, la bufala web del certificato per il Pedocin

TRIESTE Una bufala, null’altro, subito smentita dal Comune con una nota ufficiale. Ma gli “indizi” che si trattasse di uno scherzo c’erano eccome, a cominciare dal nome di chi, in calce, aveva firmato il documento: tale “Pino Sardella”. Però il tam tam sul web, come spesso capita con le notizie false, si è diffuso rapidamente.
Cosa è accaduto? Una (finta) determina dirigenziale che assegnava precise indicazioni per vigilare su chi accede al Pedocin. Secondo quanto riportato, per andare in spiaggia sarebbe stato necessario presentare d’ora in avanti un certificato di “sana e robusta costituzione”. Niente di vero. Ma il burlone che ha messo in giro il testo ha pure usato un linguaggio burocratico e un’intestazione di cui si serve abitualmente il Comune. Oggetto: “Disposizioni urgenti in materiale di controllo allo stabilimento balneare “Alla Lanterna”, si legge. E poi, facendo riferimento agli episodi di cronaca: “Il dirigente d’area, visti i recenti e ripetuti casi di malori e annegamenti accaduti nello stabilimento, principalmente nell’area femminile, prontamente ed efficacemente gestiti dal personale sanitario addetto…”. Ancora: “Considerata la necessità di tutelare legalmente sia l’amministrazione comunale che il personale ivi impegnato…”.
Non bastasse, l’autore della bufala ha pure citato una “disposizione ministeriale” del giugno 2017, per poi decretare che a “far data dal 22 agosto 2017, fino a termine della stagione estiva, l’accesso allo stabilimento per le clienti aventi un’età superiore ai quarant’anni – annota ancora la falsa determina – potrà avvenire esclusivamente previa presentazione di un certificato di sana e robusta costituzione rilasciato da un medico di medicina legale o parificato (un medico Coni, viene pure suggerito, ndr), con validità non inferiore al primo luglio 2017”.
In caso di inottemperanza, “il personale è autorizzato ad allontanare le bagnanti che non rientrano nelle condizioni sopraccitate”. Al personale addetto, infine, si raccomanda “massima attenzione e severità nell’applicazione della presente disposizione”. Firmato: Pino Sardella, “dirigente d’area”. Poi la nota del Comune che fa chiarezza sul caso: «Avvisiamo i cittadini – avverte il municipio – che la determina che sta girando su Facebook in queste ore sulla presunta richiesta di un certificato medico per l’accesso alla Lanterna è falsa».
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