Trieste, merceria della famiglia della Torre: da 85 anni una colonna in Cavana

TRIESTE. Il negozio della sua famiglia ha attraversato le epoche, osservatorio speciale di una zona che forse più di altre, a Trieste, è cambiata radicalmente nel corso degli ultimi decenni. La storica merceria di Cavana compie 85 anni.
Un’attività avviata dai nonni, portata avanti dai genitori e, dopo una piccola parentesi, seguita dalla terza generazione, con Marina della Torre, tuttora nel negozio. È il 1936 quando Maria Verzegnassi della Torre apre il punto vendita in via Cavana, a pochi passi dalla piazzetta, dove resta per 75 anni, ora presente poco distante, in via delle Mura 8.
«Ci sono tanti ricordi – racconta Marina – sia legati al lavoro sia alla zona, che si è trasformata incredibilmente. All’arrivo di mia nonna molte case erano malandate, solo pochi palazzi erano più curati. Anche i negozi e le botteghe erano ben diversi da quelle attuali. All’angolo di via Capitelli c’erano i banchetti di alcuni venditori ambulanti, con i mussoli caldi, le caldarroste e le piccole pere, chiamate i “pettorali”. Ho avuto la fortuna di vivere una parte di Trieste molto vivace».
E il via vai era determinato anche dalle tante prostitute che lavoravano nelle vecchie case della zona. «Che venivano anche qui da noi, ad acquistare soprattutto biancheria. Alcuni completi intimi che di solito compravano li ho donati ai teatri, perché erano davvero speciali, alcuni li ho conservati, forse li metterò in vendita per qualcuno che, magari, vorrà portarsi a casa un pezzo di un’epoca ormai andata».
Lingerie ma anche i classici mutandoni di lana e di cotone erano richiestissimi. «Durante la guerra mia nonna li cuciva di notte, a casa – racconta Marina – c’era bisogno soprattutto per le donne, ma qui venivano anche uomini, che chiedevano consigli o che semplicemente acquistavano capi indispensabili di biancheria».
Il periodo più bello? «Sicuramente il dopoguerra – dice subito Marina – un clima effervescente, di rinascita, al quale poi, purtroppo, è seguito uno caratterizzato dal degrado di Cavana. Molte case si sono svuotate, completamente da ristrutturare. Era iniziato il restauro con il Piano Urban quando ho preso in mano il negozio nel 1996, è stato il momento in cui ho anche iniziato a occuparmi dei tanti gatti presenti nella zona e a prendermene cura. E dopo un periodo di oblio, è iniziata la grande rinascita della zona».
E a 76 anni Marina non molla. «È la mia vita – dice – questa merceria è la mia seconda casa, così come Cavana. Qui – conclude– sono felice».
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