Trieste Next, prologo nel ricordo di Margherita

Tutto esaurito al Verdi per la serata dedicata alla Hack. All’astrofisica sarà intitolato il giardino di via Bazzoni Messaggio del sindaco di Trieste. Matteo Renzi, grande assente
Di Gabriella Ziani

Il giardino di Villa Bazzoni dove ha sede l’Istituto di astrofisica che sta per passare alla gestione del Comune sarà intitolato a Margherita Hack, la scienziata morta lo scorso 29 giugno, prima “cattedra” femminile in astrofisica d’Italia nel lontano 1964, che ieri al Teatro Verdi il salone della scienza Trieste Next ha scelto come propria madrina, e nel modo più leggero. Intitolandosi “Siamo fatti di stelle” e mostrandone attraverso i video delle teche Rai interviste e spezzoni dove la simpatia, semplicità e perfino geniale eccentricità del personaggio hanno scatenato le risate del pubblico in un teatro tutto pieno.

Anche il grande assente, il sindaco di Firenze Matteo Renzi, ha fatto capolino con un testo letto dalla conduttrice, la giornalista Marinella Chirico. Renzi tessendo le lodi della Hack ne ha ricordato l’amore per la bici, così da rammentare che a Firenze sono in corso i Mondiali di ciclismo. Il silenzio del pubblico in chiusura di messaggio ha fatto (con molta disinvoltura) sorprendere la moderatrice, che all’inizio interpellando la presidente della Regione Debora Serracchiani arrivata qualche minuto in ritardo, il rettore Maurizio Fermeglia, il direttore del salone della scienza Filiberto Zovico e per ultimo il sindaco Cosolini ha dato a tutti modo di presentare la seconda edizione di Trieste Next e le forti ricadute di cultura ed economia che (lo ha ricordato Cosolini) il poderoso impianto di enti e istituti ha per città e territorio.

Anche Serracchiani ha assicurato che «questa Regione lavora per la conoscenza e non più per l’ignoranza» mettendo pure a fuoco l’importante ruolo che la Hack ha avuto per tutte le donne. Chirico invitandola a salire sul palco le aveva dato la precedenza («Ubi maior, in quanto donna naturalmente...») togliendo la parola al sindaco. E la presidente velocissima: «Anche per gerarchia...». In compenso Cosolini è rimasto sul palco per tutta la sera, mentre alle sue spalle scorrevano deliziosi filmati dalla Rai, il più divertente la balzana intervista di Fabio Volo che portava a spasso per Trieste su una scassata 500 la Hack in procinto di compiere 90 anni. «Dopo la morte? Dicono che l’atomo di idrogeno non muore, potrei dunque trasformarmi, in un cane, un gatto, o anche in un pezzo di m...». Altrettanto brillante il “faccia a faccia” con Zichichi, i due in disaccordo su tutto, con Margherita che alla domanda “lei dove va in vacanza?” rispondeva con aria birichina: «Io in vacanza? Ai Topolini di Barcola...». Alla serata hanno partecipato Stefano Borgani, direttore dell’Inaf di Trieste, e don Pierluigi Di Piazza del Centro Balducci di Zugliano che con la Hack aveva discusso di fede e ateismo in un libro. In una delle ultime interviste Margherita afferma: «Quando ci sono io non c’è la morte, quando c’è la morte non ci sono io, dunque perché averne paura?». «Era di animo puro - ha ricordato Francesca Matteucci, docente di Fisica stellare a Trieste - , non teneva conto delle discriminazioni che le donne scienziate hanno sempre subìto. Una volta però ammise: “Certo che io ho vinto il concorso con tre volte tanto le pubblicazioni dei miei colleghi...”».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo