Trieste, Santa Croce: «Il lavatoio punto di richiamo turistico»

SANTA CROCE. «Il vecchio lavatoio del paese è un simbolo della nostra storia, chiediamo perciò che sia ristrutturato e messo in sicurezza, in modo da trasformarlo in un luogo di richiamo turistico».
Tornano a farsi sentire i residenti di Santa Croce, stufi di vedere abbandonato e preda di vandali e maniaci dei graffiti il loro vecchio lavatoio.
Una costruzione che risale ai primi del ’900, testimone di quella che all’epoca era un’attività che accomunava la quasi totalità delle donne del posto e che per esse rappresentava anche un punto d’incontro, dove scambiare quattro chiacchiere nel contesto di un impegno faticoso e non sempre agevole, come quello del lavaggio dei panni, soprattutto nei mesi invernali.
Da qualche anno ormai, l’edificio, realizzato sul versante di Santa Croce che guarda verso il mare, in una posizione incantevole, è diventato terra di conquista per coloro che non nutrono alcun rispetto per i beni pubblici e sfruttano il fatto che si tratta di immobili indifesi e facilmente raggiungibili, per sfogare la loro rabbia, vergando le pareti con scritte e disegni discutibili e volgari. C’è anche chi abbandona immondizie negli angoli. Insomma un disastro.
Già un anno fa, in paese, si raccolsero più di 400 firme a sostegno di una petizione popolare finalizzata a dare un’adeguata sistemazione non solo al lavatoio, ma all’intera area denominata “Vedetta Frnace”, al piazzale chiamato “Gospudova Griza” e al vicino ex Deposito dell’acqua oggi di proprietà dell’AcegasApsAmga.
«Il nostro – aveva spiegato Lorenzo Bogatez, socio della locale Comunella di Santa Croce e promotore dell’iniziativa – è un impegno che guarda anche alla valorizzazione del patrimonio storico del Carso. Sono molti infatti i turisti che attraversano il nostro territorio ma, in assenza di cartelli indicatori e di strutture idonee, è difficile che possano scoprire le bellezze della zona». In effetti, la “Vedetta Frnace”, da cui si gode di un magnifico panorama sul golfo, è poco più di un piazzale sterrato, lo spazio della “Gospudova Griza” è spesso occupato da automobili, la cui sosta dovrebbe essere vietata, e il Deposito dell’acqua è anch’esso bersaglio di malintenzionati.
Del tema si era occupata Maja Tenze, presidente della Circoscrizione dell’Altipiano Ovest, che aveva assicurato «l’impegno della consulta nell’affiancare i sottoscrittori». Su questo fronte è attivo anche il consigliere circoscrizionale Pavel Vidoni: «È da tempo che sollecitiamo l’amministrazione comunale per il recupero del vecchio lavatoio – sottolinea – ma finora, al di là di qualche promessa, di risultati non se ne sono visti e il degrado continua, perché qualsiasi immobile, se privato della necessaria manutenzione, è destinato alla decadenza. A maggior ragione – conclude – se si tratta di una struttura in disuso».
L’assessore comunale ai Lavori pubblici Elisa Lodi, interpellata sull’argomento, spiega però che «in questo momento la ristrutturazione del lavatoio di Santa Croce non può essere messa in cima alle priorità degli interventi da fare. Siamo consapevoli sia della valenza dell’edificio e del suo potenziale turistico, sia della necessità di provvedere – aggiunge Lodi – ma questa è un’opera che non potrà essere avviata in tempi molto brevi».
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