Trieste, soccorso notturno agli animali selvatici: tocca alla Forestale ma il servizio non c’è

Il personale incaricato dal 1° luglio non è reperibile dopo le 20. Sull’orario diurno proroga regionale all’Enpa fino a settembre
Lasorte Trieste 18/05/17 - Via Marchesetti, ENPA, Mamma Capriolo
Lasorte Trieste 18/05/17 - Via Marchesetti, ENPA, Mamma Capriolo

TRIESTE Il soccorso agli animali selvatici durante la sera e la notte a Trieste non c’è. Da mesi, da quando il 30 aprile scorso la Protezione Animali-Associazione zoofila triestina (Azt) e l’Enpa hanno alzato bandiera bianca per carenza di volontari, non garantendo più il recupero della fauna selvatica, dalle 20 in poi per caprioli, cinghiali, volpi, ricci, lepri o rapaci in gravi difficoltà la morte è oramai quasi certa. La Forestale, indicata dalla Regione come la realtà che avrebbe dovuto sostituire i volontari di via Marchesetti, non fa servizio di reperibilità notturna. A malapena si riesce a ottenere che polizia, carabinieri, polizia locale o vigili del fuoco, in caso di un animale investito, provvedano a spostarlo a bordo strada per ragioni di sicurezza. Come è successo la scorsa domenica, quando sulla Statale tra il quadrivio di Opicina e Prosecco, alle 22 un mezzo ha investito un capriolo, lasciandolo agonizzante sulla carreggiata. Chi ha assistito alla scena ha chiamato il 112, che in tutti i modi ha tentato di inviare la Forestale. Ma nulla da fare.

Dopo un’ora l’animale è deceduto e a intervenire, a quel punto, sono stati i vigili del fuoco e la polizia che non hanno potuto fare altro che spostare la bestiola a bordo strada. La carcassa è stata recuperata ieri mattina. A riprova del fatto che qualcosa non funziona, basti considerare che al Centro recupero animali selvatici di via Marchesetti, dal 30 aprile in poi la notte non è più arrivato alcun animale da curare, salvare. Quando in precedenza accadeva invece che ne arrivassero almeno 30 al mese, recuperati in situazioni di emergenza dopo le 20 grazie all’intervento del veterinario reperibile h24. Che il recupero della fauna selvatica dalle 20 in poi sia un servizio fantasma, lo confermano le parole di Massimo Stroppa, il direttore dell’area Forestale e Territorio della Regione. «In questo momento il servizio non è organizzato – ammette –, non c’è una reperibilità in tal senso delle guardie forestali dopo quell’ora. Il soccorso diurno invece è garantito da una proroga della convenzione con l’Enpa. L’intenzione è di esternalizzare il servizio ed è stata appena pubblicata un’indagine di mercato per raccogliere manifestazioni di interesse».

Per comprendere come mai Trieste, città che si è sempre distinta per il suo spirito animalista, si ritrovi in questa situazione, è bene fare un passo indietro. Mesi fa Enpa e Azt avevano informato la Regione di non essere più in grado di svolgere il servizio diurno e notturno di recupero degli animali selvatici, causa mancanza di volontari. La Regione aveva preso atto fissando la fine della convenzione al 1° luglio. Così in quella data Enpa ha staccato i cellulari di emergenza h24 e in città si sono moltiplicate le segnalazioni di gabbiani, rapaci, caprioli non soccorsi. Poi, per le ore diurne la Regione, rendendosi conto di non essere pronta a subentrare nel servizio, ha chiesto all’Enpa una proroga dell’attività fino al 18 settembre, dalle 8 alle 20. —


 

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