Trieste: un Giro d’affari da tre milioni

Prime stime degli operatori sull’indotto economico della corsa rosa. Kraus: «Grande spot per la città»

Se Trieste, si sa, deve premere sul pedale dell'economia, il Giro non poteva che fare la sua parte. E il day after è già il momento di fare i conti in cassa: per albergatori ed esercenti della città, stavolta, sono cifre con vari zeri. Le primissime stime degli addetti ai lavori parlano di un incasso che supera i 3 milioni di euro. Tanto avrebbero fatturato alberghi, ristoranti e bar nei tre giorni legati all'evento, compresa la festività di ieri che ha consentito ai turisti di allungare il week-end. La formula da cui emerge il numero è quella che gli esperti utilizzano in queste occasioni: si incrociano i dati sulle camere occupate, le tariffe medie e i pasti serviti. Ebbene, tra hotel, residence e bed & breakfast, la provincia può contare su circa 10 mila posti letto. Se l'indice di occupazione applicato abitualmente nelle giornate di “pienone” come quella di ieri è del 60%-65% (si tiene conto che una persona sola può alloggiare in una stanza da due) per Trieste significa complessivamente tra le 5 e le 6 mila presenze. Dunque, con un valore di spesa media a cliente per il pernottamento pari a circa 80-90 euro, moltiplicato per i 3 giorni, 2 giugno compreso (giornata, tuttavia, non da “tutto esaurito” come le precedenti), ci si avvicina al milione e mezzo. Fin qui il fattore ospitalità, a cui va aggiunta la ristorazione: in questo caso va considerato pure chi non ha dormito in città; stando alle stime risulterebbe un flusso di 60 mila persone per un valore medio di 25 euro di spesa a testa. Anche qui, tra chi può aver solo mangiato un panino, se non un pranzo o una cena completi, si raggiunge grosso modo il milione e mezzo. Sommando le due cifre si toccano così i 3 milioni. Senza contare la variabile “shopping” che per l’evento del Giro non deve aver inciso oltre il 20%. Più che l’immediato tornaconto, le categorie aspettano di raccogliere frutti da quello che viene ritenuto «un enorme spot per la città». Il Giro è stato seguito da 170 Paesi con una copertura mediatica planetaria forse senza precedenti. La Rai, ad esempio, ha totalizzato 1.293.000 di ascolti con uno share del 10,80%. «Un seguito del genere è un investimento pubblicitario per il futuro», osserva Cristina Lipanje, presidente provinciale di Federalberghi. D’accordo l’assessore allo Sviluppo economico Edi Kraus: «L’indotto indiretto sarà certamente ancora più alto visto che Trieste è stata in mondovisione», spiega. «Una promozione turistica meravigliosa. Per realizzare una pubblicità con un impatto del genere sarebbero stati necessari svariate decine di milioni di euro. Gli effetti - ribadisce l’assessore - non li vedremo subito, bensì nel lungo periodo. Sono certo che aver visto in televisione le immagini del Giro e delle Frecce Tricolori insieme invoglierà tantissimi a scegliere Trieste». Nessun particolare disagio ai turisti nemmeno per le limitazioni alla circolazione. Lo conferma, dal suo centralissmo osservatorio, il direttore dell’Hotel Savoia Riccardo Zanellotti, che ha registrato il tutto esaurito. «L’organizzazione è piaciuta e i clienti - fa sapere - non si sono lamentati per le strade chiuse».

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