Triestina, la “foto” dei debiti alabardati a gennaio

Altro che vacanze di Natale. Il paradiso può attendere ma il purgatorio, o peggio l’inferno, no. Per scongiurare le due cantiche meno ambite, il lavoro dietro le quinte dell’Unione 2012 è sincopato. E pazienza se gli irriducibili del tifo non ritrovano più la fede. E pazienza pure se, di norma, questo è il momento in cui gli uffici tirano il fiato fino alla Befana. Impossibile rimandare i crucci al 6 gennaio, visto che quel giorno il calendario impone alla Triestina di andare a giocarsi la faccia, prima ancora che i tre punti, sul campo della Liventina. Un appuntamento che non si può improvvisare, né sotto il profilo sportivo né dal punto di vista societario, gestionale. Non è un caso che il commercialista Giuseppe Alessio Vernì (il commissario giudiziale nominato venerdì 18 a ulteriore garanzia della procedura dal Tribunale che si sta occupando dell’iter del concordato chiesto e ottenuto dal club per scongiurare il crac) abbia chiesto in questi giorni alla stessa società ora incarnata non più da Marco Pontrelli bensì da Silvano Favarato di presentare entro oggi, vigilia di Natale (!), il primo piano finanziario periodico quindicinale, che dovrà essere accompagnato dal deposito di una cosiddetta provvista, cioè il deposito su un apposito conto corrente di una cifra “congrua”, necessaria alla copertura pecuniaria di una vita gestionale ordinaria coerente con il piano stesso. Il che, tanto per cominciare, vuol dire poter organizzare banalmente la trasferta del 6 gennaio.
Ma i compiti di Vernì - che qui rende conto al giudice Riccardo Merluzzi - non si esauriscono con la gestione ordinaria. Nelle prerogative del commissario (a capo di uno studio associato, sindaco in società del gruppo Generali, presidente in carica dell’organismo di vigilanza della Danieli, consulente tecnico e curatore fallimentare del Tribunale) figura sia un controllo a 360 gradi sulla gestione corrente e sugli adempimenti che una società come è ora la Triestina deve rispettare in vista della presentazione del piano di concordato (fissata entro il 29 gennaio, la cui redazione è stata affidata dall’Unione 2012 a una commercialista di Roma) sia il potere di rendere pareri al Tribunale in ordine ad eventuali interventi straordinari, come ad esempio la contrazione di mutui. Tra le varie incombenze che Vernì (che ha già convocato e tenuto tre riunioni in sei giorni con Pontrelli, Favarato e i loro rispettivi collaboratori) si è impegnato a onorare con il suo incarico, ce n’è una miliare. «Entro la prima decade di gennaio (e a guardare l’agenda si va a lunedì 11, ndr) dovrei avere le prime risultanze delle verifiche in corso, tra cui la situazione patrimoniale, sulle quali relazionerò il Tribunale», annota il commissario, il cui obiettivo è chiaramente subordinato: «Dipende se tutti gli attori (Pontrelli, Favarato, contabili, avvocati e consulenti del club, ndr) mi daranno in tempo le risposte richieste». Non lo facessero potrebbe rivelarsi circostanza esiziale. Se Vernì non riuscisse suo malgrado a fotografare a breve il quadro dei debiti e dello stato patrimoniale e a compararlo con i documenti già presentati al giudice Merluzzi dalla Triestina, il conto alla rovescia mica si fermerebbe. La data ultima del 29 gennaio per la presentazione del piano anticrac - resa possibile dalla proroga automatica d’ufficio, disposta peraltro senza sconti dal Tribunale in base alla “desistenza” delle istanze di fallimento dei creditori - non cambierà.
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