Un lampadario da sogno all’asta del modernariato

Modernariato a offerta libera. E un lampadario da mille e una notte. La Stadion, nell’asta pubblica di domani e sabato, dedicherà grande spazio al Modernariato. Nella giornata clou, quella di sabato 24 ottobre, alle 15 verranno battuti più di 300 lotti, di cui 250 a offerta libera, di modernariato design e pezzi vintage.
Tra questa moltitudine di lotti dal sapore retrò e dal design tuttora moderno, spicca in assoluto il lampadario “Plafonnier” del 1958 di Max Ingrand in vetro e metallo (diametro 160 centimetri), senza ombra di dubbio tra i più importanti mai prodotti da FontanaArte. Base d’asta 25mila euro. Da Cambi a Genova, nel giugno scorso, un esemplare con diffusore a coppa in cristallo satinato con raggiera di cristalli trasparenti sempre di Max Ingrand, prodotto nel 1964, stimato tra i 15 e i 20mila euro, ha raggiunto 60 mila euro. Max Ingrand, celebre maestro vetraio e decoratore francese, è stato direttore artistico di FontanaArte dal 1954, per un decennio. In quegli anni ha progettato veri e propri classici del design, come la lampada da tavolo Fontana, ancora oggi uno dei best seller dell’azienda di cui porta il nome. All’asta c’è anche una grande applique in metallo dorato e vetri policromi attribuita a Max Ingram, centimetri 50, con lieve sbeccatura. Base 800 euro. Molto curiosa e rara una placca in vetro (135 per 55 centimetri) del pittore Duilo Barnabè (Dubè) sempre realizzata per Fontana Arte nel 1958 e raffigurante una giosta di cavalieri. Base d’asta 5 mila euro.
Nell’attesa del grande giorno del Modernariato, nelle due tornate di domani, in programma alle 10 e alle 15, ci saranno arredi, mobili dell’800, argenti, quadri e grafiche per tutti i gusti. Si segnalano dipinti di Timmel, Flumiani, Parin e Lucano; grafiche di De Chirico, Chagall, Dalì, Leonor Fini, Spacal e Guttuso. A parte c’è un interessante gruppo di cinque opere di Giuseppe Garzolini (base d’asta tra i 300 e i 1.200 euro), pittore oggi relegato ai margini, ma all’epoca reputato un maestro, che lo stesso pittore Umberto Veruda cita, più e più volte, come suo mentore e ispiratore.
Tra le opere degne di nota una grande battaglia navale (120 per 180 centimetri, base d’asta 2.500 euro) di Rudolf Claudus, chiamato il pittore del mare, autore di numerosissimi quadri per la Marina Italiana. Claudus nacque il 23 aprile 1893 in una cittadina a sudest di Vienna e deve la sua conoscenza della vita di mare alle sue esperienze nella Marina dell’Impero austroungarico come ufficiale. Il caso volle che alla fine della Prima Guerra Mondiale Claudus, risiedendo a Pola, cominciasse una collaborazione con la Marina Italiana per la quale fu assunto proprio in qualità di pittore ufficiale. Grande fu il suo apporto anche alla collezione di opere della Real Casa Savoia per la quale, grazie all’interesse della Regina Elena, dipinse su commissione più di cinquanta opere sulla storia della marineria sabauda. In asta, per i collezionisti, anche un bellissimo bozzetto di un manifesto per una mostra del 1913 svoltasi a Vienna, firmato Umberto Schiavon. Base d’asta 1.500 euro. Tutte le opere saranno visibili ancora oggi dalle 10 alle 13 nella sede della sede della Casa d’aste Stadion (Riva Tommaso Gulli 10/a).
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