Un ospedale nato dopo un’epidemia di colera

Come si trasformano le cose, senza mai finire. Dove adesso stenta a nascere un complesso residenziale era esistito per un secolo l’ospedale “Santa Maria Maddalena” riservato agli infettivi. Era stato inaugurato nel 1897, dopo che il Comune aveva giudicato insufficiente la struttura costruita in precedenza in via Molino a vento per far fronte a una terribile epidemia di colera.
Quando il nuovo reparto infettivi è stato trasferito in un’ala dell’ospedale Maggiore, ex Scuola per infermieri (primo lotto restaurato), la “Maddalena” è stato chiuso, tra 1998 e 2000. Del 2001 la variante urbanistica del Comune: la zona diventa residenziale. Nello stesso anno è siglato un accordo di programma tra Azienda sanitaria, Comune e Regione. Nel 2002 la vendita: l’Azienda sanitaria cede l’enorme comprensorio (esclusa la palazzina “nobile” in mattoni rossi su via Molino a vento, già sede degli uffici amministrativi dell’ex ospedale) alla società di costruttori Riccesi, Cividin, Carena, Palazzo Ralli. Prezzo: 11 milioni di euro. La demolizione del vecchio ospedale comincia nel 2007 e termina nel 2011, non senza feroci polemiche. Vengono infatti abbattuti gli alberi imponenti del parco. E viene distrutta la storica ciminiera dell’ex ospedale.
La palazzina “rossa” intanto viene restaurata dall’Azienda sanitaria, che nel 2009 è in grado di inaugurare lì un nuovo Centro di salute mentale da 1300 metri quadrati su tre piani più scantinato e giardino.
Il retro rimane cantiere, con la previsione scattata già nel 2010 di poter inaugurare il primo lotto di case Ater nel 2012. I tempi dell’edilizia sono quanto di più impreciso esista, le “scalette” si spostano sempre in avanti. E infatti adesso la nuova meta indicata dai costruttori è quella del 2016, ma forse anche più in là se non verrà chiuso il nuovo “buco” che si è creato con la fuga del cliente commerciale che avrebbe occupato ben 5000 metri quadrati.
Nel frattempo però, a causa di un’altra opera eternamente rimandata, e cioé il trasferimento del Burlo Garofolo a Cattinara, l’ospedale infantile che sta di fronte al lato del comprensorio che affaccia su via dell’Istria ha di recente rimesso gli occhi sulla ex Maddalena. Col progetto alternativo di un “ponte” di collegamento per consentire l’allargamento degli uffici amministrativi del Burlo proprio sopra l’area del supermercato. Anche questo un progetto rimasto però soltanto sulla carta.(g. z.)
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