“Un vestito a pennello”, dalla sartoria alle gallerie d’arte

GRADISCA. S'intitola "Un vestito a pennello" l'autobiografia di Giovanni Billari che verrà presentata oggi alle 18 alla Galleria Regionale d'arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca. Una sorta...

GRADISCA. S'intitola "Un vestito a pennello" l'autobiografia di Giovanni Billari che verrà presentata oggi alle 18 alla Galleria Regionale d'arte contemporanea Luigi Spazzapan di Gradisca. Una sorta di diario intimo e personale, fatto di parole e immagini per raccontare la vita di un uomo che ha saputo coniugare lavoro, arte e passione politica. L'incontro sarà curato da Franco Migliaccio con l'introduzione di Manuela Ripellino. Originario della Calabria, sarto di rinomata professionalità, Giovanni Billari è stato anche attivissimo gallerista d'arte contemporanea a Milano con la sua "Galleria Ciovasso". Luogo di proposte e d'impegno artistico, crocevia d'incontri e di rapporti culturali, la Galleria ha attraversato, a partire dai primissimi Anni Settanta, la cultura artistica degli ultimi quarant'anni non solo milanese, nelle sue vicende, contraddizioni e realizzazioni.

Il volume si snoda attraverso i ricordi, dalle aspre condizioni di vita della sua natia Calabria alle vicende della guerra, dalle prime esperienze alla maturazione politica e alla scoperta della cultura fino all'incontro e al lungo sodalizio d'impegno con il critico Mario De Micheli. Giovanni Billari ripercorre e intreccia la storia personale con i grandi avvenimenti e cambiamenti che si sono susseguiti dal Secondo dopoguerra ai giorni nostri, con una scrittura vivida, vitale e con partecipazione appassionata. Ma cosa lega Giovanni Billari a Gradisca e al Friuli più in generale? «Innanzitutto ho fatto il soldato in Friuli, e poi ho conosciuto Domenico Ripellino, titolare della galleria Rubens di Gradisca con cui ho lavorato e intrattenuto rapporti per molto tempo», racconta Billari. «Ci siamo incontrati a Milano, lui era molto interessato all'arte che proponevo, siamo entrati subito in sintonia, lui siciliano, io calabrese, entrambi al nord. Molti degli artisti della mia galleria, sono stati presentati proprio alla Rubens di Gradisca. Ricordo Franco Migliaccio, Carmelo Cappello, Antonio Tonelli, solo per citarne alcuni, ma uno dei momenti più intensi della nostra collaborazione è stata sicuramente la presentazione della rivista Arte-Contro alla Biblioteca comunale di Gradisca con l'intervento di Mario De Micheli».

Quale è stato il passaggio ha portato Billari dal filo e le forbici a interessarsi d’arte contemporanea? «Lo sviluppo è stato naturale. Ho sempre amato l'arte, leggevo le riviste specializzate. Di mezzo c'era Brera, avevo una sartoria proprio lì».(c.f.)

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