Una cinquantina di agenti sguinzagliati sul territorio

Emergenza furti nelle ville: sono una cinquantina i poliziotti che da metà dicembre stanno battendo la provincia. Posti di controllo vengono effettuati tutti i giorni a Duino, a Opicina, vicino al...
Silvano Trieste 13/01/2012 Controllo di Polizia e Polizia Amministrativa al Luna Park di via Valmaura
Silvano Trieste 13/01/2012 Controllo di Polizia e Polizia Amministrativa al Luna Park di via Valmaura

Emergenza furti nelle ville: sono una cinquantina i poliziotti che da metà dicembre stanno battendo la provincia. Posti di controllo vengono effettuati tutti i giorni a Duino, a Opicina, vicino al mobilificio Lanza e nella zona di Cattinara.

Lo scopo è quello di stringere sempre di più le maglie della rete. Un sistema operativo (gestito dalla squadra mobile) che l’altra notte ha consentito di intercettare e fermare i tre rapinatori di Domio al termine di un inseguimento da brivido lungo il raccordo che si è concluso a Sistiana al bivio vicino all’albergo Tre Noci.

Ma l’altra sera sono iniziati anche i controlli nei campi rom e al luna park di Valmaura. Gli agenti della squadra mobile e del commissariato di San Sabba hanno identificato molti tra i gestori delle attrazioni e anche i loro dipendenti. Si è infatti saputo che i due Levacovich e Cristopher Carri, i tre rapinatori fermati, hanno gestito alcune giostre a Gradisca in occasione del Chocofest.

I tre risultano residenti a Trieste nel campo di via Pietraferrata, ma nei mesi scorsi si sono trasferiti nella cittadina isontina, in un’area della zona nord. Lì hanno abitato in alcuni prefabbricati che l’altra mattina sono stati perquisiti dai poliziotti della mobile sia di Trieste che di Gorizia. Ed è stato proprio da Gradisca, secondo gli investigatori, che i malviventi sono partiti per mettere a segno i raid nella fascia periferica di Trieste.

E intanto, sempre nell’ambito dei controlli messi in atto dalla polizia, l’altra mattina è stato fermato Gianni Draguttin, 34 anni, cittadino croato di etnia rom. È stato arrestato per non aver ottemperato all’ordine di espulsione da parte del questore di Aosta.

Ma i poliziotti della squadra mobile che lo hanno trovato in via dei Porta hanno scoperto che aveva con sé una borsa piena di attrezzi da scasso. Sono convinti che stesse cercando un obiettivo per mettere a segno un furto nella zona. In carcere è finito anche il cittadino tunisino Amari Kamel, nato nel 1984. È stato smascherato dalle impronte digitali. Dopo essere stato espulso, era riuscito a ottenere un visto fornendo però un nome falso. Ma i poliziotti dell’ufficio stranieri lo hanno identificato e arrestato.

(c.b.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo