Una giornata tra foto e social per salvare i cani abbandonati

La forza delle immagini e la capacità di coinvolgere un enorme numero di persone dei social network a servizio di un nobile scopo, ovvero quello di sensibilizzare la cittadinanza sull’adozione dei cani abbandonati e raccontare l’attività delle associazioni che li assistono e se ne prendono cura. Queste le caratteristiche e il senso dell’evento #Instadogsgo, che si terrà l’11 maggio in città grazie alla collaborazione tra l’associazione Instagramers Gorizia, il Comune, Aipa e Cinofiliamo. Evento che è stato presentato ieri mattina in municipio alla presenza del sindaco Rodolfo Ziberna, dell’assessore al Benessere degli animali Chiara Gatta, dei rappresentanti di Instagramers Gorizia Alessandro Di Lago e Pamela Bravo, del presidente dell’Aipa Ervino Peressini e dell’istruttrice di Cinofiliamo Emanuela Visentini.
L’iniziativa
La giornata dell’11 maggio avrà un numero massimo di partecipanti fissato a quota 30 (per le modalità di iscrizione e tutte le “regole” da rispettare è possibile seguire gli aggiornamenti sui profili social di @igersGO), e si prefigge di diffondere la cultura del rispetto degli animali, in questo caso dei cani, attraverso le immagini che verranno scattate e condivise sui social network da chi aderirà. Proprio lo stesso spirito che guida tante altre iniziative di Instagramers Gorizia, con lo scopo di valorizzare il territorio e le realtà che lo animano. Il programma prevede alle 15 una visita guidata al canile comunale, con un intervento dei volontari dell’Aipa e di un veterinario. Il momento sarà anche occasione per puntare i riflettori sui cani ospiti della struttura, che magari così potranno trovare più facilmente una nuova famiglia.
Alle 16. 30 poi ci si sposterà nella nuova area di sgambamento per cani recentemente inaugurata al Parco Marvin di Sant’Anna (e qui, chi lo vorrà, potrà portare il proprio amico a quattro zampe), dove saranno presenti alcuni istruttori dell’associazione Cinofiliamo. Infine alle 17. 30 ultima tappa negli spazi della parrocchia di Sant’Anna.
Il canile
A proposito del canile comunale di Lucinico, il presidente dell’Aipa (associazione che gestisce la struttura) Ervino Peressini ha parlato dei «notevoli passi avanti» fatti nell’ultimo anno nel suo miglioramento, con il canile che è oggi «quasi un’eccellenza», che ha potuto aumentare anche il numero di volontari grazie all’accesso ai lavoratori socialmente utili disposti dal Tribunale. Lo stesso canile peraltro verrà prossimamente adeguato alle ultime normative regionali – come ha spiegato l’assessore Chiara Gatta – e si punta a migliorare anche illuminazione e sicurezza della strada di accesso, magari posizionando dei rallentatori per il traffico. Resta, però, il problema dell’affollamento: attualmente tutti i 24 box del canile sono pieni, ed altri cinque animali attendono di avere il loro posto nei box contumaciali gestiti dall’Azienda sanitaria.
Le storie
Tra questi ci sono anche due anziani cagnolini di 15 anni, Dora e Mosè, il cui proprietario e deceduto, lasciandoli quindi soli. Sono di piccola taglia, letteralmente inseparabili: vivono in simbiosi, e questo forse rende più difficile affidarli a qualcuno, anche se la speranza è di poter trovare presto per loro una sistemazione. Ma sono davvero tante le storie, belle e tristi al tempo stesso, che si nascondono dietro gli occhi dolci di tanti dei cani aiutati dall’Aipa così come da Cinofiliamo. Storie che sono state svelate in parte anche durante la conferenza stampa di ieri. Quella di Aischa, una meticcia salvata da morte certa dopo essere rimasta a lungo legata ad un guardrail dell’autostrada vicino a Bari, e che è stata adottata da una donna goriziana che poi è stata supportata nel suo recupero fisico e psicologico dal personale dell’associazione Cinofiliamo.
Ancor più carica di significati la vicenda di Arwen, un’altra cagnolina picchiata selvaggiamente e abbandonata a Reggio Calabria. Una ragazza della nostra regione la adottò, affidandosi ancora a Cinofiliamo per il suo recupero. «Era terrorizzata, non si avvicinava più alle persone, ma un po’alla volta si è ripresa e ha iniziato a praticare prima l’agility dog e poi la ricerca sportiva – ha raccontato l’istruttrice Emanuela Visentini –. Queste attività le hanno regalato una nuova vita». Purtroppo il destino aveva in programma ancora un dolore per lei e la sua famiglia. La proprietaria di Arwen se n’è andata giovane per un male terribile, e il marito ha deciso di fondare un associazione per ricordarla. «Chissà, forse anche lui e Arwen saranno a Gorizia l’11 maggio – l’auspicio di Emanuela –, per portare la loro testimonianza di vita e di un legame straordinario». —
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