Una locanda 3.0 in piazza Venezia

Una locanda 3.0 low cost e anticonvenzionale sta per aprire i battenti in piazza Venezia in alcuni spazi prima occupati da Its, la rete dei talenti internazionali già all’opera per la sua 16.a edizione, in programma con la serata finale il 27 giugno al Magazzino 42. La nuova attività ha trovato “casa” nel palazzo di proprietà della comunità serbo - ortodossa affacciato sulla piazza anticamente intitolata a Massimiliano.
Così parte del terzo piano dell’edificio, prima interamente dedicato agli uffici del talent della moda, sta lentamente trasformando il suo aspetto. L’allestimento, ormai agli ultimi ritocchi, darà presto vita alla struttura ricettiva “Controvento”, che aprirà i battenti appena l’iter per ottenere tutte le autorizzazioni sarà concluso. Offrirà complessivamente 14 posti letto divisi in quattro stanze. Tutto a basso prezzo (22 euro a letto al giorno) per cercare di intercettare i giovani turisti provenienti da tutto il mondo. Al suo interno è stato ricreato anche un grande spazio di co-working dove le persone possano scambiarsi idee, lavorare e studiare. L’idea è insomma di fondere le esperienze dei viaggiatori con quelle degli autoctoni, per creare un modo di alloggiare non convenzionale rispetto a quanto viene offerto dalle altre strutture ricettive di Trieste.
Un’idea che ha tutti i requisiti per riscuotere successo. A iniziare dal nome della società, “Morbin Sas”: in perfetto stile triestino, sembra promettere bene. Così come talentuosa appare la titolare, Silvia Martini, 36 anni, padovana di origine e triestina d’adozione.
«Mancavo da Trieste (e dall’Italia, ndr) da una decina d’anni, mi sono laureata qui in Tecniche pubblicitarie, e poi sono andata all’estero per lavorare nel mondo della ristorazione», racconta Silvia. Inghilterra, Spagna e perfino Uruguay. «A Punta del Diablo quattro anni fa ho aperto un chiringuito, uno di quei tipici bar sulla spiaggia. Lavoravo lì d’estate e poi, quando nell’altro emisfero arriva l’autunno e qui la primavera, tornavo in Europa per un’altra stagione di lavoro. Ogni anno una tappa a Trieste era d’obbligo per fare visita ai vecchi amici dell’università». Fino alla svolta della scorsa estate. «Sono tornata qui per un aperitivo con gli amici, e alla fine ci sono rimasta. Parlando con loro è maturata l’idea di aprire una società e dare vita a questa struttura. La vita che facevo, metà anno da una parte, metà dall’altro, alla lunga mi stava stancando. Così ho deciso di ricreare a Trieste quanto di più bello ho visto negli anni trascorsi all’estero».
Nasce così “Controvento. Stay unconventional”. Trattandosi di un bene tutelato dalla Soprintendenza, al piano di oltre 200 metri quadri non è stata fatta alcuna modifica strutturale. Affreschi, nicchie e lavandini sono rimasti quelli originali. Sono gli arredi a fare la differenza. Letti e armadi creati su misura, in uno stile coordinato in tutte le stanze, bagni compresi. Le pareti sono abbellite da due mostre itineranti (al momento pronte per l’esposizione le stampe di Davide Lippolis e i disegni di Elena Perco), mentre nell’open space l’occhio cade su una pioggia di piante appese, su un bancone «recuperato dalla bisnonna di un amico», su una tv anni ’60, una radio d’epoca, libri e 33 giri.
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