Una minicomunità “hippy” sulla spiaggia di Canovella
Una cinquantina di persone di diverse nazionalità si è insediata da due settimane E c’è chi protesta: «Accendono fuochi, è pericoloso vista la vicina vegetazione»

Lasorte Trieste 23/08/17 - Marina di Aurisina, Spiaggia di Canovella de Zoppoli
Tende, amache, cuscini, letti improvvisati su materassini, chitarre, piccoli fornelli da campo, pentole, vestiti stesi, candele, pure un’altalena fissata a un ramo, e qua e là i resti di bracieri, accesi di sera o di notte. Nella spiaggia della zona di Canovella degli Zoppoli, sulla Costiera, da circa due settimane si è insediata una piccola comunità di persone che vivono tranquillamente sul lungomare, tra i ciottoli e gli spazi verdi. C’è chi dice si tratti di una sorta di raduno spontaneo di vari gruppi giunti da tutta Europa, chi li descrive semplicemente come campeggiatori improvvisati, dallo stile “hippy”. Alcuni sono posizionati nel tratto a sinistra, subito dopo aver completato i gradini che dalla strada conducono al mare di Canovella, ma la maggior parte occupa la zona dei naturisti, più avanti, in direzione Trieste. Sono quasi tutti stranieri, giovani e meno giovani, alcuni sono gruppetti di amici, altri coppie, parlano tedesco e inglese. Difficile capire chi siano e se davvero si tratti di un viaggio organizzato.
Ieri, nel primo pomeriggio, quasi tutti erano intenti a schiacciare un pisolino, in mezzo a montagne di oggetti che hanno creato una sorta di villaggio di fortuna, soprattutto tra gli alberi. Gli altri turisti e i triestini che frequentano la spiaggia li guardano con curiosità, ma a qualcuno non va giù la loro presenza, per i bivacchi e soprattutto per quei fuochi che vengono accesi quando cala il sole. Guardando le “abitazioni” provvisorie costruite qua e là si notano pentole, piatti e altri utensili per mangiare, vestiti appesi ai rami o stesi ad asciugare e moderni strumenti per ricaricare, probabilmente, telefonini o altri oggetti elettronici, con carica batterie a pannelli solari. Spuntano anche le chitarre, che forse creano un’atmosfera di festa di sera, quando viene acceso il fuoco. La segnalazione sulla loro presenza è arrivata nei giorni scorsi da un cittadino, direttamente alla redazione. «Si trovano lungo la costa tra Aurisina e Canovella – scrive – sono qua da due settimane e del divieto di campeggio e bivacco con l’accensione di fuochi in spiaggia, che dovrebbe essere vietato, nessuno se ne è preoccupato. Ed è il secondo anno di seguito che succede».
Nel primo pomeriggio di ieri chi era sistemato sulla spiaggia dormiva serenamente all’ombra, dentro o fuori dalle tende o ancora sulle amache sospese tra gli arbusti. Altri si dedicavano a tintarella e mare nella parte riservata ai nudisti. Sono gli habitué della zona, e pure alcuni turisti di passaggio in questi giorni, a fornire qualche indicazione. «Li vediamo da quindici giorni circa – racconta una signora al bar di Canovella – hanno diverse età e sono di diversi Paesi, sono divisi in gruppetti ma pare si siano dati appuntamento qui in modo spontaneo, almeno così gira la voce. Non danno fastidio, certo fa un po’ strano vederli accampati qua e là». Anche due amiche slovene, in città da qualche giorno, hanno notato la numerosa combriccola. «Sono soprattutto nella parte naturista, li abbiamo visti percorrendo la spiaggia prima di stenderci al sole. Dormono e mangiano sul mare, anche tra gli scogli, più avanti. Comunque – dicono – non creano nessun disagio. Almeno a noi no di sicuro».
Dalla Capitaneria di Porto spiegano che la competenza della zona costiera spetta al Comune di Duino Aurisina, che come gli altri comuni ha un regolamento ad hoc per la spiaggia. Eventuali segnalazioni sono quindi da inoltrare direttamente all’amministrazione, che dovrà verificare se i comportamenti adottati siano leciti o meno, ed eventualmente, se riterrà opportuno, richiedere il supporto della Capitaneria stessa. «Credo siano una cinquantina o forse di più – commenta un altro turista – molto tranquilli, non danno problemi, penso non si fermeranno ancora molto visto che sono qui già da due settimane, probabilmente a breve se ne andranno».
Ma non tutti la pensano così, anche per il rischio di incendi, dovuti proprio ai bracieri serali, sistemati per cucinare o farsi luce. «In spiaggia non si riesce a stare tranquilli – continua la lamentela giunta in redazione – in particolare accendono fuochi appena fa buio ed è pericoloso per la vegetazione soprastante secca. Se ne fregano dei divieti, sarebbe ora che qualcuno provveda, prima che degeneri pericolosamente».
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